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Dinastia dei Severi

La dinastia dei Severi comincia con l'ascesa di Settimio Severo, un generale romano di origine africana a capo delle legioni stanziate nell'Illirico e in Pannonia. Nel 193 Settimio Severo viene proclamato imperatore dalle proprie legioni, in aperta opposizione alla nomina di Didio Giuliano a Roma. Nello stesso periodo anche altri generali romani sono proclamati imperatori per acclamazione delle proprie truppe ma, nel periodo di anarchia militare ( 193-197 d.C. ) che segue, Settimio Severo riesce a eliminare tutti gli altri pretendenti al trono. Con Settimio Severo comincia un periodo di transizione dall'istituto del principato romano e a quello del dominato ( signoria ). Per la stessa figura dell'imperatore viene coniato il nuovo titolo di dominus ( padrone e signore ) in sostituzione del vecchio titolo di principe ( princeps ). Il senato romano viene esautorato da ogni potere. Il governo dell'impero si trasforma in una dittatura militare in cui l'imperatore, proclamato dalle legioni più forti, detiene il potere assoluto del governo. Il patrimonio dell'impero diventa anch'esso una proprietà privata dell'imperatore.

  • Settimio Severo ( 193-211 ). Settimio Severo trasforma le istituzioni del principato in un dominato personale. Esautora il senato romano del potere politico e condanna a morte diversi senatori per cospirazione e corruzione. Sostituisce i vertici e gli ufficiali della guardia pretoriana con militari provenienti dalle legioni romane a lui fedeli. Riforma il sistema militare aumentando sia le legioni che la paga dei legionari. Per risanare il bilancio economico dello stato, Settimio Severo accentra il sistema delle corporazioni e riduce drasticamente la quantità dei metalli preziosi nelle monete ( signoraggio ). Ottiene sul campo di battaglia importanti vittorie contro l'impero dei parti, fino a conquistare l'intera provincia della Mesopotamia, e contro i caledoni in Britannia. Settimio Severo muore nel 211 d.C. durante la campagna militare in Britannia lasciando l'impero nelle mani dei propri figli Caracalla e Geta.
  • Caracalla e Geta ( 211 ). Negli ultimi anni del suo dominato l'imperatore Settimio Severo si associa al governo i suoi due figli Caracalla e Geta come co-imperatori. Al momento della morte del padre i due fratelli mantengono il titolo di imperatori per principio ereditario. Tuttavia, dopo la morte di Settimio Severo la convivenza tra i due fratelli è molto difficile. Per non dividere il potere imperiale Caracalla fa assassinare suo fratello Geta ( 211 ) condannandolo poi alla damnatio memoriae.
  • Caracalla ( 211-217 ). L'imperatore Caracalla tenta di riconquistare il consenso dei militari avviando una nuova politica di espansione dell'impero e riconoscendo la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero ( 212 ) con la Constitutio Antoniniana. Nel 217 viene anch'egli assassinato dai pretoriani in una congiura ordita dal prefetto del pretorio Macrino che, dopo aver conquistato brevemente il potere, viene a sua volta ucciso in una congiura militare.
  • Eliogabalo ( 218-222 ). Con l'uccisionne di Macrino il potere imperiale torna nelle mani della famiglia dei Severi. I militari delle truppe orientali proclamano imperatore il giovane Eliogabalo, appartenente a un ramo della famiglia siriana della moglie di Settimio Severo. L'imperatore Eliogabalo porta a Roma il culto orientale del dio solare El Gabal, di cui lui stesso è sacerdote, tentando di sovvertire le tradizioni religiose romane. Le eccentricità orientali di Eliogabalo si scontrano ben presto con il mondo conservatore romano del popolo romano, dei militari e del senato. Nel 222 l'imperatore Eliogabalo viene brutalmente assassinato dalla guardia pretoriana che preferisce insediare al suo posto il cugino di questi, il giovane Alessandro Severo, più equilibrato nei confronti del mondo romano. Dopo la sua uccisione Eliogabalo viene anche condannato alla damnatio memoriae dal senato romano.
  • Alessandro Severo ( 222-235 ). L'imperatore Alessandro Severo si mostra più rispettoso nei confronti delle tradizioni del popolo romano e del senato. Essendo giovanissimo, soltanto tredici anni, il potere imperiale viene di fatto esercitato dalla nonna Giulia Mesa. La sua condotta equilibrata nei confronti del senato e la politica non belligerante contro le popolazioni barbare è però osteggiata dai militari. Nel 235 Alessandro Severo viene assassinato dai suoi stessi soldati mentre si accinge a firmare un trattato di pace con alcune tribù germaniche. Con la morte di Alessandro Severo si conclude la dinastia dei Severi nella storia dell'impero romano.
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