Mesopotamia
La Mesopotamia è l'antica regione situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Il nome Mesopotamia deriva dal greco mésos, “in mezzo”, e potamós, “fiume”. La confluenza dei due fiumi conferisce alla terra una fertilità naturale superiore rispetto alle zone circostanti, grazie al limo depositato al suolo dalle inondazioni primaverili dei due corsi d'acqua. Questa caratteristica naturale che ha consentito alle prime comunità agricole della storia di beneficiare del surplus agricolo necessario per far evolvere i piccoli villaggi della preistoria nelle prime città della storia. La Mesopotamia è la regione che ha visto lo sviluppo di grandi civiltà: sumeri, accadi, cassiti, babilonesi ed assiri che qui danno origine alla civiltà mesopotamica, un termine con il quale sono indicate civiltà, anche molto diverse tra loro, che si alternano e si succedono nel corso dei secoli e per questa ragione è caratterizzata nella storia antica da forte instabilità politica. Oggi è possibile delimitare a grandi linee la Mesopotamia entro la catena dei monti Zagros ad oriente, La catena del Tauro a nord, i deserti ad occidente e il Golfo Persico. Gran parte dei territori della Mesopotamia sono oggi situati entro i confini politici dell'attuale Iraq.
Fertilità del terreno. La Mesopotamia è una parte della Mezzaluna Fertile che comprende i territori più fertili dell'antichità. In questa regione viene scoperta l’agricoltura e qui sono sorte le culture di Tell Hassuna, Samarra e di Tell Halaf. La Mesopotamia è resa particolarmente fertile dalle piene periodiche dei due fiumi, una caratteristica che consente la rapida crescita degli stanziamenti umani e la nascita delle prime città della storia. La ricchezza del suolo attira nella valle popoli con origine, religioni e lingue diverse. Dalla mescolanza di razze, popoli e culture traggono maggiore beneficio le scienze, la cultura e gli scambi commerciali. Non si può pertanto parlare di una sola civiltà mesopotamica bensì di un insieme di popoli e civiltà diverse che in parte si integrano e in parte si annientano reciprocamente. La prima civiltà mesopotamica è quella dei sumeri, il primo popolo a cui viene attribuito l'appellativo di civiltà per entità e organizzazione sociale, a cui seguono la civiltà babilonese e la civiltà degli assiri.
Una terra soggetta a continue invasioni. La Mesopotamia è anche il fulcro delle principali vie di comunicazioni del mondo antico tra Egitto, Mediterraneo ed Asia. La mancanza di barriere naturali e l'elevata fertilità della terra attirano in Mesopotamia i popoli confinanti dando luogo a continue migrazioni, guerre e invasioni. A differenza dell'antico Egitto in Mesopotamia non si forma una popolazione omogenea e si alternano imperi e diverse civiltà mesopotamiche. I territori della Mesopotamia non offrono alcun tipo di protezione naturale, rendendo le città mesopotamiche costantemente minacciate dalle invasioni dei popoli provenienti dai monti orientali. A differenza del regno d'Egitto manca, inoltre, un sovrano assoluto in grado di controllare l'intera regione. Le città mesopotamiche sono perlopiu indipendenti e in continua lotta tra loro, una disgregazione politica che rende più semplice l'attuazione dei piani di conquista da parte degli eserciti invasori provenienti dall'esterno. Nel corso dei secoli la Mesopotamia attira conquistatori provenienti anche da molto lontano come i macedoni di Alessandro Magno. Dopo la caduta delle prime civiltà della storia, la Mesopotamia viene contesa dall'impero romano e dal regno dei parti. Successivamente i territori tra il Tigri e l'Eufrate sono contesi da bizantini e sassanidi, fino al VII secolo d.C. quando sono definitivamente occupati dagli arabi che li mantengono sotto il proprio dominio fino alla conquista ottomana del XVI secolo.