Società Mesopotamia

L'organizzazione sociale e politica dei popoli dell'antica è basata sulla figura del sovrano assoluto. Il territorio sumero è caratterizzato dalla presenza di una miriade di città-Stato, le quali con alterna fortuna si contendono l'egemonia della Bassa Mesopotamia. Con le conquiste accadiche, assire e babilonesi nascono i primi imperi della storia. Il re della città egemone assume il controllo anche delle città rivali, imponendo loro tributi e fedeltà oppure trasformandole in province con a capo dei governatori vicini al potere centrale. La società mesopotamica è la prima civiltà umana della storia oltre a quella egiziana. Il sovrano assoluto (principe) è la massima autorità, svolge il ruolo di rappresentante del potere politico, capo dell'esercito e anche quello di sommo sacerdote interprete del volere divino. Il principe (o re) è anche conosciuto con l'appellativo di " lugal " (grande uomo).

La centralità del palazzo reale nelle città-Stato

Il potere politico, l'amministrazione e il governo si svolgono nel palazzo reale, posto al centro della città, dove sono anche stoccate le derrate alimentari e il tesoro dello Stato. Nel palazzo, o nelle immediate vicinanze, lavorano migliaia di funzionari pubblici, il cui scopo spazia dalla canalizzazione dei terreni agricoli alla raccolta dei tributi. A loro spetta far funzionare e amministrare lo Stato, un ruolo talmente importante da far si che la conquista di una città non mina il lavoro dei funzionari che restano al loro posto sotto il comando del nuovo sovrano di turno. L'attività politica, religiosa e sacra si svolge nei templi.

Le classi sociali nell'antica Mesopotamia

Le classi sociali nella società mesopotamica sono più flessibili rispetto alla società egizia. Dopo il sovrano assoluto, si contendono il potere la classe dei sacerdoti e quella degli alti funzionari. Scendendo di importanza troviamo la classe dei guerrieri, quella del popolo e infine gli schiavi.