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Principato di Marco Aurelio

Il principato di Marco Aurelio inizia nel 161 d.C. al termine del principato di Antonino Pio. Marco Aurelio viene adottato dall'imperatore Antonino Pio nel 138 d.C. probabilmente per diretto volere del suo predecessore Adriano. Alla sua ascesa al principato, Marco Aurelio chiede e ottiene dal senato romano che gli venga associato in condizioni di parità anche il fratello Lucio Vero, anch'egli figlio adottivo di Antonino Pio. Per la prima volta nella storia dell'impero due persone rivestono la massima carica di imperatore con gli stessi poteri ( collegialità imperiale ). Pur essendo un sistema simile a quello dei due consoli di età repubblicana, la collegialità imperiale si distingue sotto molti aspetti da quella repubblicana. In primo luogo, il principe è una carica a vita e concentra maggiori poteri rispetto a quella di console. In secondo luogo, la decisione di Marco Aurelio di dividere il principato in una diarchia con il fratello Lucio Vero è dettato più da ragioni pratiche che dal desiderio di impedire l'ascesa al potere supremo di una sola persona. Il territorio dell'impero romano si estende su tre continenti e la presenza di un imperatore associato, fidato e fedele, è senza dubbio un vantaggio. Inoltre, Marco Aurelio continua comunque a conservare per sé un ruolo preminente al governo nonché il titolo indivisibile di pontificato massimo. Il principato di Marco Aurelio e Lucio Vero è caratterizzato da 17 guerre contro parti e popolazioni germaniche.

Guerra partica. Nel 162-165 d.C. i parti invadono la Siria ( guerra partica ). La campagna militare contro i parti viene guidata e vinta ( 166 d.C. ) da Lucio Vero a capo delle legioni orientali. La campagna orientale contro i parti segna gli eventi storici del successivo ventennio. Da un lato, le legioni impegnate a combattere contro i parti sguarniscono quelle stanziate sulle altre frontiere dell'impero. Dall'altro, alla fine della guerra i legionari rientrano nei confini dell'impero portando con sé una terribile epidemia di peste che si diffonde in tutto l'impero causando la morte per la metà della popolazione romana nei venti anni successivi.

Guerre germaniche. Nel 166 d.C. le popolazioni germaniche dei marcomanni e dei quadi approfittano del momento di debolezza militare sulla frontiera danubiana per violare i confini dell'impero romano La pressione da nord deriva da una forte crescita demografica registrata tra le tribù germaniche e la conseguente necessità di estendersi su nuove terre, nonché dalla pressione di altri popoli barbarici confinanti e dall'attrazione verso la ricchezza e la vita agiata dei romani. Gli stessi imperatori sono costretti a trasferirsi nei territori settentrionali dell'impero, a Carnuntum, per contrastare l'invasione. La morte di Lucio Vero (169 d.C.), a causa di un infarto, costringe però Marco Aurelio a far ritorno a Roma per le esequie imperiali. Le popolazioni germaniche approfittano del momento per violare in massa i trattadi di pace nel 169-170 d.C. con una grande invasione del territorio romano, penetrando fin dentro l'Italia settentrionale. L'imperatore Marco Aurelio è costretto a una lunga guerra contro le tribù germaniche, dal 171 al 176 d.C. per riconquistare i territori romani perduti. Il successo militare di Marco Aurelio gli vale il trionfo a Roma nel 176, un arco trionfale e la statua equestre in suo onore che ancora oggi si trova al Campidoglio a Roma. La guerra è però tutt'altro che finita a causa dell'ostilità dei quadi ad accettare l'occupazione romana. Nel 177 d.C. le legioni romane sono nuovamente in guerra per reprimere la rivolta dei quadi e dei marcomanni.

Politica di Marco Aurelio. Le continue guerre contro parti e popolazioni germaniche e venti anni di peste causano un rapido peggioramento del bilancio economico dell'impero romano Per affrontare le spese militari Marco Aurelio è costretto a imporre nuove tasse. La politica di Marco Aurelio è caratterizzata dal rispetto e dall'appoggio del senato romano. Oltre a essere un condottiero Marco Aurelio è anche un cultore della filosofia stoica e in varie occasioni cerca di governare nel rispetto dei propri principi. Marco Aurelio emana diverse leggi per mitigare le condizioni degli schiavi. È lui stesso autore di saggi filosofici. Marco Aurelio impersonifica più di tutti la figura del sovrano illuminato. Ciò nonostante, durante il suo principato l'impero accusa anche i primi segnali della futura decadenza.

Morte di Marco Aurelio. L'imperatore Marco Aurelio muore nel 180 d.C., probabilmente a causa della peste, mentre si trova sul confine danubiano per affrontare l'ennesima campagna militare contro le popolazioni germaniche. Gli succede il figlio Commodo, da lui stesso associato al governo fin dal 176, dopo la morte di Lucio Vero. Con la successione al figlio, Marco Aurelio è il primo imperatore a non rispettare il principio dell'adozione del migliore, iniziato quasi un secolo prima dall'imperatore Nerva.

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