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Impero di Onorio

L'impero di Onorio comincia nel 395 con la morte del padre, l'imperatore Teodosio I ( impero di Teodosio ). Prima di morire l'imperatore Teodosio suddivide il governo dell'impero romano in oriente e occidente e li affida ai suoi due figli. Il primogenito Arcadio eredita l'impero romano d'oriente, la parte dell'impero più ricca, mentre il secondogenito Flavio Onorio eredita il controllo sull'impero romano di occidente. Essendo ancora molto giovane, l'imperatore Onorio sale al trono a soli nove anni d'età, gli viene affiancato Flavio Stilicone, un generale romano di origine vandala. L'imperatore Teodosio non vuole suddividere l'impero ma soltanto dividere i territori dal punto di vista amministrativo. Tuttavia, questa decisione segna per sempre la fine dell'impero romano che non tornerà mai più governato da un unico imperatore. I rapporti tra i due imperatori, Onorio e Arcadio, sono pessimi e l'impero romano perde la sua secolare unità. Di questa divisione politica approfittano i barbari, già presenti ai confini dell'impero, per espandere i propri territori o per avanzare richieste di denaro.

Invasioni barbariche. Agli inizi del V secolo l'impero romano subisce la pressione crescente dei barbari ai confini orientali. Nel 401-403 i visigoti di Alarico tentano ripetutamente di espandersi in Italia ma sono fermati dall'abilità strategica del generale Stilicone. Grazie a quest'ultimo si deve anche la decisione di spostare la capitale dell'impero romano di occidente da Milano a Ravenna, più difendibile dalle incursioni barbariche in quanto circondata dalle paludi e dal mare. Nel 406 il generale Stilicone ferma a Fiesole altre invasioni barbariche in Italia, quelle degli ostrogoti, dei alani e dei suebi. Per proteggere l'Italia il generale romano sguarnisce il limes sul Reno e sugli altri confini dell'impero, aprendo la strada ad altre invasioni. La Gallia e la Spagna subiscono l'invasione degli svevi, degli alamanni, dei franchi e dei vandali, mentre gli angli e i sassoni sbarcano in Britannia. Nonostante i suoi successi militari in Italia, nel 408 il generale Stilicone viene, infine, ucciso dalla stessa nobiltà italica-romana per aver accordato troppe concessioni ai visigoti e per aver perso il controllo romano sulle Gallie.

Sacco di Roma. Senza l'abilità militare del generale Stilicone l'impero romano si indebolisce ulteriormente. I visigoti di Alarico avanzano nuove richieste e, dopo aver ricevuto il netto rifiuto di Onorio, nel 410 invadono l'Italia mettendo a ferro e fuoco la città di Roma. Dopo aver saccheggiato l'antica capitale dell'impero romano, i visigoti procedono verso sud ma sono fermati dall'improvvisa morte di Alarico. Il successore Ataulfo decide di accordarsi con l'imperatore Onorio, prende in sposa la sorella di questi ( Galla Placidia ) e si stanzia tra la Gallia e la Spagna, in Aquitania, dove fonda il primo regno romano-barbarico. Tra il 414 e il 418 i romani ritrovano la propria supremazia militare contro i visigoti grazie all'abilità militare del generale Costanzo. Negli anni successivi l'espansione dei visigoti nella penisola iberica costringe i vandali, che qui si erano stanziati in Andalusia, a fuggire oltre lo Stretto di Gibilterra e occupare i territori romani in Africa Settentrionale.

Morte di Onorio. L'imperatore Onorio muore nel 423 a Ravenna. La sua figura viene descritta dagli storici come quella di un imperatore debole e inesperto. Durante il suo regno l'impero romano subisce un processo di rapida disgregazione, invasioni barbariche dall'esterno e continue ribellioni interne. Alla morte di Onorio il trono di occidente viene usurpato per poco tempo da Primicerio e poi riconquistato da Valentiniano III, nipote di Onorio e figlio di Galla Placidia e del generale romano Costanzo ( impero di Valentiniano III ).

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Impero romano

Impero romano di oriente

Caduta dell'impero romano di occidente


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