Impero di Massenzio
L'impero di Massenzio inizia nel 306 d.C. quando Massenzio, figlio di Massimiano, rifiuta di riconoscere Flavio Saverio Severo ( impero di Flavio Saverio Severo ) e si autoproclama augusto di occidente. Massenzio gode dell'appoggio dei pretoriani, del senato romano e dei militari fedeli al padre Massimiano, nonché dell'approvvigionamento continuo di grano dalla provincia africana. La politica di Massenzio è incentrata sul ritorno alla grandezza di Roma, delle tradizioni romane e del paganesimo. L'imperatore di oriente Galerio, erede della tetrarchia di Diocleziano ( impero di Diocleziano ), rifiuta però di riconoscere l'usurpatore, restando schierato dalla parte di Flavio Valerio Severo quale legittimo augusto dell'impero romano di occidente.
Sconfitta di Flavio Valerio Severo. Nel 307 Flavio Valerio Severo si muove in armi da Milano contro l'usurpatore a Roma ma la sua campagna militare fallisce miseramente a causa della diserzione in massa dei suoi legionari, molti dei quali sono ancora fedeli a Massimiano. Lo stesso Flavio Valerio Severo è costretto ad arrendersi a Massimiano e, infine, è condannato a morte per volere di Massenzio. La morte di Flavio Valerio Severo non muta la posizione di Galerio che, nel 308, nomina Licino come erede legittimo del titolo di augusto di occidente. Galerio consente a Costantino di mantenere il titolo di cesare di occidente al fianco di Licino.
Caduta di Massenzio e ascesa di Costantino. Nel periodo dal 308 al 311 l'imperatore Massenzio sembra poter fronteggiare la situazione mantenendosi saldamente a capo dell'impero di occidente. In realtà, in questi anni Massenzio accusa una fase di rapida decadenza, perdendo progressivamente sia la forza che gli appoggi politici interni. In questo periodo molti ufficiali militari inizialmente schierati con Massenzio passano dalla parte di Costantino. Con la secessione della provincia africana (308) l'Italia perde anche il vettovagliamento di grano e olio dall'Africa. La svolta si verifica nel 311 con la morte di Galerio. La scomparsa dell'augusto di oriente apre una nuova contesa imperiale tra Licino ( augusto nominato di occidente ) e Massimino Daia ( cesare di oriente ). I due si disinteressano dell'impero di occidente, lasciando a Costantino il compito di eliminare l'usurpatore Massenzio. Forte di questa libertà di manovra, Costantino non perde tempo a muoversi in armi in Italia. Nel 312 le legioni di Costantino sconfiggono quelle di Massenzio nella battaglia di Verona e nella battaglia di Ponte Milvio a Roma, dove lo stesso imperatore Massenzio viene ucciso. L'intera Italia passa così sotto il controllo assoluto di Costantino.
