Imprenditore
L'imprenditore è il soggetto che esercita un'attività economica al fine di produrre o scambiare beni e servizi in modo professionale. Utilizza i fattori della produzione ( capitale, lavoro ) e li organizza nel processo produttivo ( produzione ), a proprio rischio, al fine ultimo di ottenere un reddito residuale ( profitto ). Questa definizione di imprenditore ha natura giuridica e deriva dalla lettura dell'articolo 2082 del codice civile che descrive le caratteristiche principali di un imprenditore. L'imprenditore organizza l'impresa e definisce la sua politica, si assume il rischio di impresa e tutti gli oneri inerenti alla conduzione di impresa al fine di ottenere un plusvalore economico, ossia una differenza netta positiva tra ricavi e costi. È il capo dell'impresa ed esercita un potere gerarchico sui lavoratori subordinati. A fronte di tale potere decisionale deve rispondere a un particolare regime speciale che definisce la spendita in nome proprio dell'attività d'impresa ela responsabilità dell'imprenditore sui rapporti giuridici che a lui fanno capo. Nell'ordinamento giuridico italiano l'imprenditore è caratterizzato dai seguenti caratteri fondamentali.
- Attività economica. Nell'esercizio di impresa l'imprenditore rispetta i criteri di economicità e si assume i rischi d'impresa.
- Organizzazione. L'imprenditore ha il potere di organizzare mezzi e persone (collaboratori).
- Professionalità. L'imprenditore svolge il proprio lavoro in modo abituale nel tempo anche se non necessariamente in modo esclusivo.
- Produzione e scambio. Il fine ultimo dell'imprenditore è la produzione e lo scambio di merci e servizi sul mercato.
Il profitto non è, invece, un elemento fondamentale per definire l'imprenditore in quanto il profitto dell'imprenditore è perseguito soltanto in alcune tipologie d'impresa. Per questa ragione nella definizione di imprenditore il legislatore italiano pone l'enfasi sulla produzione e lo scambio. La definizione giuridica di imprenditore si distingue da quella di imprenditore nell'economia politica. Dal punto di vista dell'economia politica l'imprenditore è soprattutto colui che organizza i fattori della produzione (terra, capitale, lavoro) in un organismo produttivo. Dal punto di vista giuridico l'imprenditore deve possedere il requisito della capacità di agire. In alcuni casi speciali la legge consente comunque l'esercizio di impresa anche a soggetti minori di età, interdetti o inabilitati, purché esplicitamente autorizzati dalla sentenza di un tribunale.
Rischio di impresa. Sulla base delle previsioni future della domanda di mercato, l'imprenditore organizza la produzione per mettere in grado l'impresa di costruire un'offerta tale da soddisfare la domanda di mercato. La previsione della domanda di mercato è uno dei principali fattori di incertezza. Nel caso in cui la previsione si rivelasse errata, l'imprenditore subisce l'onere di aver organizzato la produzione in modo inadeguato e di dover remunerare, in ogni caso, i proprietari dei fattori produttivi ( capitale, lavoro ). Da questo deriva il rischio di impresa dell'imprenditore.
Profitto. Il ricavo dell'imprenditore ( profitto ) ha natura residuale. Il profitto è determinato dalla differenza tra la somma incassata nella vendita dei beni e dei servizi ( ricavi economici ) e la somma spesa per acquistare e organizzare i fattori produttivi nella produzione.
Innovazione tecnologica. Secondo Schumpeter l'imprenditore svolge un ruolo fondamentale nel campo dell'innovazione tecnologica. L'imprenditore puro percepisce un reddito residuale sulla base della combinazione efficiente dei fattori produttivi. L'imprenditore è, quindi, spinto a ricercare nuove combinazioni e introdurre le innovazioni tecnologiche sotto forma di nuovi prodotti ( beni, servizi ) e nuovi metodi di produzione e di organizzazione.
La differenza tra imprenditore e manager
Nelle imprese di grandi dimensioni le funzioni gestionali dell'imprenditore sono affidate al manager.
Il manager è un soggetto terzo a cui il proprietario dell'impresa delega la gestione dell'attività economica.
Il manager opera le scelte nell'interesse d'impresa, senza esserne il proprietario, percependo un reddito fisso per il lavoro dirigenziale ed eventuali premi variabili legati ai risultati ottenuti.
Nelle imprese di medio-piccole dimensioni, invece, la figura dell'imprenditore e del manager coincidono nel proprietario dell'impresa stessa.
Esempio. In un'impresa individuale, l'imprenditore è la persona fisica proprietaria dell'impresa.
L'imprenditore apporta il capitale iniziale necessario per avviare l'impresa, acquistare i fattori produttivi e organizza la produzione.
Può trattarsi del capitale personale dell'imprenditore investito nell'impresa e/o raccolto tramite finanziamento o investitori esterni.
- Differenza tra imprenditore e manager. L'imprenditore puro è una figura che sopravvive soltanto nelle piccole imprese e nelle imprese individuali. Nelle imprese di medie e grandi dimensioni le funzioni dell'imprenditore sono affidate ai manager ( dirigenti ) a cui spetta il compito di pianificare e di combinare i fattori produttivi per massimzzare la produzione o il vantaggio d'impresa ( profitto, fatturato, quota di mercato, ecc. ). A differenza dell'imprenditore, il manager non possiede la proprietà del capitale o dell'impresa. La figura del manager si afferma soprattutto nelle grandi imprese, le quali sono generalmente organizzate sotto forma di società per azioni e la proprietà è distribuita tra gli azionisti. I manager d'impresa si occupano della pianificazione produttiva, del controllo di gestione e della strategia d'impresa, rispondendo dei risultati direttamente agli azionisti.
- Produzione e scambio. Lo scambio è un altro elemento dell'attività di un imprenditore. Con il termine scambio si intende il trasferimento di beni e di servizi da un soggetto ad un altro in cambio del pagamento in moneta o di altre merci/servizi. Come abbiamo visto è imprenditore chi organizza professionalmente un'attività economica finalizzata alla produzione e allo scambio di merci e di servizi. In presenza della sola produzione, ossia senza alcuna attività di scambio finale delle merci e dei servizi, ci si ritroverebbe nella situazione di autoconsumo. La persona che produce prodotti per autoconsumo non è considerato un imprenditore in senso giuridico. Ad esempio, il coltivatore che produce per l'autoconsumo non è un imprenditore agricolo. Il coltivatore che produce per lo scambio dei prodotti sul mercato, invece, è un imprenditore agricolo. Lo scambio è un elemento essenziale dell'attività di un imprenditore sia quandoorganizza l'attività economica è basata sulla produzione di merci, sia quando è basata sulla produzione di servizi o sullo scambio di merci/servizi sul mercato.