Equilibrio economico generale
L'equilibrio economico generale ( EEG ) è una condizione di equilibrio economico che si verifica quando tutti i mercati sono in equilibrio simultaneamente, ovvero la domanda e l'offerta in ciascun mercato si eguagliano. In altre parole, non esiste alcun eccesso di domanda o di offerta in nessuno dei mercati, il che significa che i consumatori e i produttori non hanno interesse a modificare le loro decisioni, poiché tutti stanno scambiando beni e servizi a prezzi che ritengono ottimali.
Ad esempio, se in una economia ci sono n mercato, un vettore prezzi vettore prezzi P( p1, ... , pn ) determina l'uguaglianza tra le quantità della domanda e dell'offerta di=si in tutti gli n mercati del sistema economico. Questa particolare circostanza di equilibrio di tutti i mercati rappresenta l'equilibrio economico generale.
L'equilibrio walrasiano
La prima teoria sull'equilibrio economico generale è attribuita all'economista francese Léon Walras, un economista francese del XIX secolo. La sua idea rivoluzionaria prevedeva un processo ipotetico in cui un banditore annuncia un insieme di prezzi iniziali (vettore prezzi P) per tutti i beni presenti nei vari mercati. In questo modello, noto come equilibrio walrasiano, i compratori e i venditori esprimono le loro preferenze e intenzioni di acquisto o vendita rispetto a questi prezzi. Al termine delle contrattazioni il banditore verifica l'uguaglianza tra la domanda e l'offerta in tutti gli n mercati. Se la domanda non eguaglia l'offerta in uno o più mercati, il banditore ricalcola il vettore di prezzi e annuncia nuovi valori, avviando un processo di aggiustamento continuo chiamato tâtonnement. Questo processo si ripete finché i prezzi di equilibrio non vengono raggiunti in tutti i mercati, portando così all'equilibrio generale.
Equilibrio di sottoccupazione. Un'importante critica al concetto di equilibrio economico generale walrasiano viene da John Maynard Keynes. Secondo Keynes, è possibile raggiungere un equilibrio generale anche in condizioni di sottoccupazione delle risorse, cioè quando non tutte le risorse produttive (compresa la manodopera) sono utilizzate. Per Keynes, i mercati possono trovare un punto di equilibrio senza che ci sia piena occupazione, in netto contrasto con la teoria neoclassica di Walras che assume la piena occupazione come una condizione essenziale per l'equilibrio.
L'equilibrio economico generale rimane un concetto centrale nell'economia teorica, ma la sua applicazione pratica è stata soggetta a numerose revisioni e critiche. Se da un lato il modello di Walras fornisce un quadro matematico coerente e logico per comprendere le interazioni tra mercati, dall'altro l'osservazione keynesiana sulla possibilità di un equilibrio con sottoccupazione ha aperto nuove strade per analizzare le crisi economiche e la disoccupazione. L'interazione tra queste diverse visioni contribuisce ancora oggi alla nostra comprensione delle dinamiche economiche globali.