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Quale punto del grafico è un equilibrio di mercato?
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Equilibrio di mercato

L'equilibrio di mercato si verifica quando la quantità domandata di un bene eguaglia la quantità offerta dello stesso bene. Le condizioni che permettono l'equilibrio in un mercato sono oggetto di studio dell'economia politica.

Al prezzo di equilibrio gli acquirenti possono acquistare tutta la quantità del bene che desiderano acquistare e i venditori possono vendere tutta la quantità del bene che pianificano di vendere. Senza eccessi di domanda o di offerta.

Il prezzo di mercato o di equilibrio

L'equilibrio di mercato si presenta in corrispondenza di un determinato prezzo di mercato, detto prezzo di equilibrio.

Qualsiasi mercato è rappresentabile tramite il seguente modello economico-matematico:

QDA = f ( PA )
QSA = f ( PA )

Il modello è composto da due funzioni:

  1. La funzione di domanda. La prima funzione determina la quantità domandata del bene (QDA) da parte degli acquirenti.
  2. La funzione di offerta. La seconda funzione la quantità offerta del bene (QSA) da parte dei venditori.

Entrambe le funzioni usano il prezzo del bene (PA) come variabile indipendente.

Cos'è il prezzo? Nelle economie monetarie il prezzo del bene è una somma di moneta ceduta dall'acquirente per comprare un'unità del bene economico.

Pertanto, il mercato è in equilibrio quando il prezzo PA eguaglia la quantità domandata e offerta:

QDA ( P*A ) = QSA ( P*A )

Tale prezzo (P*A) è detto prezzo di equilibrio.

In corrispondenza del prezzo di equilibrio cessano le contrattazioni tra le parti e avviene lo scambio.

Perché cessano le contrattazioni? Al prezzo di equilibrio cessano le contrattazioni perché ogni agente riesce a vendere e acquistare quanto aveva programmato. Al prezzo di mercato P* i programmi di acquisto e di vendita sono perfettamente compatibili tra loro. Nessun agente è indotto a modificare ulteriormente le proprie scelte.

La rappresentazione dell'equilibrio sul diagramma cartesiano

L'equilibrio di mercato può essere rappresentato graficamente sul piano cartesiano. Sull'asse orizzontale delle ascisse (X) è misurata la quantità domandata e offerta del bene A mentre sull'asse verticale delle ordinate (Y) il prezzo PA.

EQUILIBRIO DI MERCATO

Sul piano sono rappresentate la scheda di domanda e la scheda di offerta del bene A.

La scheda di domanda mostra la quantità domandata del bene al variare del prezzo, mentre la scheda di offerta mostra la quantità offerta del bene al variare del prezzo.

La rappresentazione grafica della scheda è detta rispettivamente curva di domanda e curva di offerta.

L'intersezione della curva di domanda e della curva di offerta determina l'equilibrio di mercato nel punto E. Nel punto di equilibrio la quantità domandata del bene eguaglia la quantità offerta.

Si ottiene così la quantità scambiata Q* e il prezzo di equilibrio di mercato P* del bene.

La coppia di valori (q*, p*) elimina gli eccessi di domanda e di offerta.

Il processo di formazione dell'equilibrio di mercato

Per capire il processo dinamico di formazione dell'equilibrio si studia una situazione di disequilibrio con l'analisi dinamica.

Cos'è l'analisi dinamica? L'analisi dinamica studia il processo di aggiustamento verso l'equilibrio. Si distingue dalla statica comparata che, invece, analizza soltanto le differenze tra la situazione di equilibrio iniziale e finale.

Una situazione di disequilibrio è un prezzo P che determina una quantità di domanda diversa da quella di offerta.

QDA ( PA ) ≠ QSA ( PA )

In queste situazioni si verifica un eccesso di offerta o un eccesso di domanda.

Eccesso di offerta

Quando nel grafico precedente il prezzo del bene è pari a 8 euro, il consumatore desidera acquistare soltanto una unità del bene A mentre l'impresa venditrice pianifica di vendere cinque unità del bene.

A questo prezzo non di equilibrio si verifica un eccesso di offerta.

una situazione di eccesso di offerta ( disequilibrio )

Si tratta di un equilibrio instabile perché le forze di mercato sono indotte a modificare le proprie decisioni.

Per vendere le quattro unità di merce invenduta, il produttore deve ridurre il prezzo di vendita del bene da otto a sei euro. La riduzione del prezzo ha due effetti:

  1. aumenta la quantità domandata del bene;
  2. riduce la produzione e l'offerta del bene.

Le variazioni progressive del prezzo conducono il mercato verso l'equilibrio (E).

le forze di mercato spingono il mercato verso l'equilibrio

Le forze di mercato portano in equilibrio il mercato.

Il punto E è un equilibrio stabile.

Un equilibrio è stabile quando gli operatori non hanno più interesse a modificare le loro decisioni.

Eccesso di domanda

Quando il prezzo di mercato è pari a 2 euro il consumatore desidera acquistare sei unità del bene A ma l'impresa pianifica di vendere soltanto due unità del bene.

In questa situazione di disequilibrio si verifica un eccesso di domanda.

una situazione di disequilibrio in cui si verifica un eccesso di domanda

Anche in questo caso si tratta di un equilibrio instabile. L'eccesso di domanda convince il produttore ad aumentare il prezzo di vendita del bene.

Le continue variazioni di prezzo conducono il mercato verso la situazione di equilibrio E.

Il punto E è un equilibrio economico stabile.

Le forze di mercato conducono il mercato verso l'equilibrio

Nelle situazioni di non equilibrio ( disequilibrio ) le forze di mercato modificano il prezzo, riducendo progressivamente l'eccesso di domanda o di offerta, fino al raggiungimento dell'equilibrio di mercato.

Adam Smith definisce le forze di mercato come una mano invisibile che determina il movimento spontaneo e automatico del prezzo di mercato verso l'equilibrio. Senza alcun intervento dello Stato.

La stabilità dell'equilibrio

La stabilità è una delle condizioni dell'equilibrio di mercato.

Nell'equilibrio di mercato (E) del diagramma precedente gli operatori non hanno alcuna ragione per modificare il prezzo o le quantità domandate e offerte. Per questa ragione l'equilibrio è stabile.

un esempio di equilibrio stabile

Nelle situazioni di disequilibrio non sono mai soddisfatte le condizioni di stabilità, perché gli eccessi di domanda o di offerta del bene inducono gli operatori a modificare il prezzo di mercato.

La stabilità dell'equilibrio e l'interdipendenza dei mercati. L'equilibrio in un singolo mercato è un equilibrio economico parziale. In realtà, esistono diversi mercati e sono interdipendenti tra loro. Pertanto, un equilibrio potrebbe essere stabile in un'analisi parziale ma instabile in un'analisi generale. Per questa ragione la stabilità dell'equilibrio di mercato andrebbe analizzata soltanto come equilibrio generale, quando tutti i mercati sono in equilibrio.

I tipi di equilibrio di mercato

Nella teoria economica è possibile distinguere diverse tipologie di equilibrio di mercato.

In base al numero dei mercati analizzati si distingue in equilibrio parziale e generale.

  • Equilibrio economico generale. È il vettore di prezzi ( P1, P2, ... , Pn ) che consente l'equilibrio contemporaneo su tutti i mercati. Questa condizione assicura l'uguaglianza fra domanda e offerta di ogni bene. L'equilibrio generale è anche detto walrasiano dal nome di Leon Walras.
  • Equilibrio economico parziale. È il prezzo (P) che consente l'equilibrio su un singolo mercato. Questa condizione assicura l'uguaglianza fra domanda e offerta di un determinato bene. Questa tipologia di equilibrio di mercato è alla base degli studi di Marshall.

In base alle condizioni di equilibrio si distingue in statico o dinamico.

  • Equilibrio economico statico. È la condizione di equilibrio di mercato che si verifica quando tutte le variabili sono già in equilibrio. Tale tipologia di equilibrio è utilizzato soprattutto nella statica comparata in microeconomia.
  • Equilibrio economico dinamico. È lo studio del movimento verso una posizione di equilibrio e della sua stabilità nel corso del tempo. Questo equilibrio è studiato nell'analisi dinamica in macroeconomia e in econometria.

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