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Deforestazione

La deforestazione è la riduzione delle superfici forestali e boschive a livello pianetario o regionale. La copertura arborea del pianeta può ridursi per cause naturali o per cause antropiche. Le foreste coprono circa un terzo delle terre emerse sul pianeta e rappresentano da sempre l'habitat più idoneo per la vita animale e vegetale terrestre. Le foreste e i boschi rivestono un ruolo fondamentale per il ciclo della vita e della biodiversità, proteggono il suolo dall'erosione e purificano l'aria riassorbendo le emissioni di anidride carbonica in eccesso. Esistono diversi tipi di foresta in ogni parte del mondo e quasi tutte hanno subito l'impatto con le attività umane. Molte foreste naturali sono già scomparse, altre sono costantemente preda della distruzione a causa dello sviluppo non sostenibile delle attività umane.

Cause della deforestazione

Il disboscamento per ragioni antropiche inizia con le prime forme di società agricole, circa 10mila anni fa. L'uomo è il primo essere vivente ad aver saputo modificare l'ambiente circostante eliminando man mano ogni sorta di pericolo e ostacolo ( es. predatori, zone malsane ecc ). Nelle prime fasi della storia umana la deforestazione consente la nascita delle città, la costruzione delle vie di comunazione e lo sfruttamento delle fonti di energia, ed è sinonimo di progresso e di sviluppo. Fino al XIX secolo gli alberi sono tagliati soprattutto per ottenere materiale da costruzione ( legname ) e legna da ardere. Nel XX secolo il fenomeno della deforestazione conosce una forte accelerazione a causa del processo di urbanizzazione globale e del rapido incremento demografico della popolazione mondiale. Migliaia di chilometri quadrati di foreste scompaiono ogni anno per lasciare il posto alle aree urbane e a nuove terre da destinare all'agricoltura e all'allevamento. Le principali cause della deforestazione in epoca contemporanea sono le seguenti:

  • Urbanizzazione. Nel corso del '900 il fenomeno dell'urbanizzazione si è esteso dai paesi industrializzati al resto del mondo per effetto della nascita delle grandi città nei paesi in via di sviluppo e dell'abbandono delle zone rurali. Il fenomeno dell'espansione urbana è, quindi, coincidente con quello dell'abbandono delle terre agricole ( impatto ecologico ). Alla fine del XX secolo circa il 50% della popolazione mondiale risiede in una zona urbana. Seppure in condizioni di miseria, la vita in città è considerata meno rischiosa e più sicura rispetto a quella rurale. Nei paesi in via di sviluppo il terziario arretrato occupa più persone del settore agricolo. Il fenomeno è indirettamente collegamento alla crescita dei flussi migratori dal sud al nord del mondo ( impatto demografico ) e alla perdita delle tradizioni indigene e della cultura locale ( impatto antropologico ).
  • Agricoltura e allevamento. Le grandi foreste sono tagliate per creare nuovi spazi destinati all'agricoltura e all'allevamento. La crescita della popolazione mondiale incrementa la domanda di carne e di cereali. In molti casi il legno viene soltanto in parte riutilizzato per la costruzione delle abitazioni coloniche. Spesso la foresta viene bruciata per rendere più fertile il terreno sottostante. Sulle zone deforestate viene praticato soprattutto l'allevamento dei bovini e l'agricoltura intensiva di monocolture. Il terreno di una foresta è però tendenzialmente scarso di minerali e di sostanze nutritive, essendo gran parte delle sostanze minerali trattenute dagli organismi dell'ecosistema forestale. Il rendimento dell'agricoltura sulle zone deforestate è, pertanto, molto basso e tende a diminuire ulteriormente dopo pochi raccolti, rendendo necessario l'impiego crescente dei fertilizzanti chimici. Il costo crescente dell'attività agricola spinge i coloni a rivendere la propria terra, ormai impoverita, alle imprese edili di costruzione ( espansione urbana ) e a spostarsi verso la coltivazione nuove terre esterne, causando ulteriore distruzione delle risorse forestali. Questa forma di deforestazione si verifica prevalentemente nelle aree di confine della foresta più vicine alle zone urbane e/o alle infrastrutture di trasporto.
  • Strade. La costruzione delle grandi vie di comunicazione terrestri ( autostrade, ferrovie ) è un'ulteriore causa di distruzione delle risorse forestali. Oltre alla distruzione dei territori destinati alla realizzazione dell'infrastruttura stessa, la successiva riduzione dei costi di trasporto agevola l'espansione urbana nelle regioni più interne delle foreste, dove altrimenti non si sarebbe verificata, dando luogo allo sfruttamento "a macchia di leopardo" delle grandi foreste pluviali.

Conseguenze della deforestazione

L'eccessivo impatto delle attività umane sulla natura, oltre i limiti naturali, rischia di destabilizzare gravemente l'ambiente e di causare una seria minaccia per la vita animale e vegetale, nonché per la vita dell'uomo stesso. Ad esempio, il ritmo accelerato dello sfruttamento delle risorse ambientali pone a serio rischio l'esistenza del polmone verde. Le foreste delle zone temperate, a maggiore densità di popolazione, sono le prime ad aver subito l'impatto maggiore dall'industrializzazione e ad oggi e sono quasi del tutto distrutte. Ad esempio, le storiche foreste oltre il Reno e la Foresta Nera tedesca delle popolazioni germaniche e dei racconti medioevali sono ormai soltanto un lontano ricordo. Soltanto le foreste delle aree tropicali e subtropicali sono sopravvissute alla distruzione in quanto meno accessibili e situate in zone a minore sviluppo economico. Le cause n

Tutela e salvaguardia delle foreste

La tutela delle foreste nei paesi in via di sviluppo pone, tuttavia, diversi interrogativi. Se da un lato è giusto tutelare le ultime foreste, dall'altro non si può negare il diritto delle popolazioni nei paesi in via di sviluppo a intraprendere la via della crescita economica, così come in passato è avvenuto nei paesi europei e negli Stati Uniti. Il problema della deforestazione si gioca, pertanto, su un campo ambientale e politico molto delicato e complesso. Da un lato i paesi sviluppati si sono impegnati a salvaguardare le proprie ultime aree boschive e dall'altro chiedono ai paesi in via di sviluppo delle aree tropicali e sub-tropicali di ridurre lo sfruttamento delle proprie risorse boschive e forestali per proteggere l'ultimo polmone verde del pianeta. Le soluzioni non sono state finora all'altezza della situazione e il problema della deforestazione su scala globale non sembra ridursi.

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note


Sulla base dell'attuale tasso di deforestazione, entro il 2050 potrebbe essere irrimediabilmente distrutta quasi la metà dell'attuale estensione della foresta amazzonica.


Ambiente


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