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INQUINAMENTO

Inquinamento

L'inquinamento è un complesso di alterazioni dell'ambiente sfavorevoli alle condizioni della vita. L'inquinamento può avere natura chimica, biologica e fisica. E' determinato dal rilascio di sostanze tossiche, nocive o contaminanti in quantità superiore alla naturale capacità di assorbimento dell'ambiente. L'inquinamento può causare problemi locali (inquinamento urbano, discariche abusive, ecc.), dovuti alla concentrazione, ma anche problemi globali (inquinamento transnazionale, effetto serra, buco nell'ozono, ecc.). Le sostanze inquinanti sono generalmente dei residui (o rifiuti) delle attività produttive (industria, agricoltura, ecc.) e delle attività civili (rifiuti solidi urbani, rifiuti biologici, ecc.). Le sostanze inquinanti introdotte nell'ambiente alterano l'equilibrio naturale degli ecosistemi provocando dei feed-back negativi ai danni della biosfera, della vita dell'uomo e delle specie viventi. L'industrializzazione, la crescita demografica, il consumismo e la concentrazione della popolazione urbane hanno contribuito ad aggravare il problema dell'inquinamento nel corso del Novecento.

Tipi di inquinamento

L'inquinamento può presentarsi sotto diverse forme. E' possibile delineare tre distinte tipologie di inquinamento:

  • inquinamento atmosferico
  • inquinamento delle acque
  • inquinamento del suolo

L’inquinamento è una alterazione dello stato di qualità caratterizzante ciascuno dei quattro comparti in cui l’ambiente è suddiviso: acqua, aria, suolo e sottosuolo. Ognuno di questi comparti, infatti, è ben definitivo da peculiari caratteristiche quali/quantitative di tipo fisico/chimico che possono essere considerate sia dal punto di vista statico, sia dal punto di vista dinamico. Ciascuna proprietà, tipica di ogni comparto ambientale, è identificata da una puntuale grandezza, a sua volta espressa da una altrettanto puntuale unità di misura, e può essere presa in un preciso intervallo con definite coordinate spazio/temporali o nelle sue variazioni nel tempo e nello spazio, all’interno di un range di valori noti. Quando tali proprietà subiscono variazioni notevoli, portando i propri indici ben oltre quelli noti e molto al di là dei valori “naturalmente” accettabili, possiamo asserire di trovarci di fronte ad una evidente forma di cambiamento, alterazione, inquinamento appunto. I sistemi naturali – acqua, aria, suolo e sottosuolo – posseggono la capacità intrinseca di detossificare se stessi per effetto delle continue interazioni tra le componenti abiotiche (ad es. luce) e quelle biotiche (ad es. microorganismi) presenti al loro interno. Il suolo attraverso percolazione, mediante l’azione combinata delle diverse granulometrie filtranti, dell’attività metabolica dei microorganismi e di suzione/captazione delle radici delle piante, purifica l’acqua meteorica di deflusso sub-superficiale, fino a renderla potabile acqua di falda. E questo solo un esempio. L’uomo e la totalità delle sua attività, protratte nel tempo con diffusione esponenzialmente omogenea, ha prodotto sostanze che per qualità e quantità non sono da considerarsi bio-compatibili in senso stretto e, quindi, non possono essere né chimico/fisicamente “alleggerite” (es, percolazione), se non in minima quantità, né naturalmente sfruttate, attraverso reazioni bio-chimiche (metabolismo). Tali sostanze, dunque, sono destinate a permanere a lungo, nella loro forma originaria o, addirittura, in forme diverse e più complesse (biomagnificazione) muovendosi dal luogo di antropica introduzione verso altri, anche, molto lontani dal punto di vista spaziale, irreversibilmente provocando alterazioni “inquinanti”.

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