Storia di Roma
Roma sorge sul fiume Tevere in un territorio prevalemente collinare in una zona abitata fin dalla preistoria. I primi insediamenti umani in zona risalgono al II millennio a.C. nei pressi dell'isola Tiberina. L'isola è uno dei pochi guadi naturali sul fiume. Il territorio circostante era caratterizzato da colline, foreste e pascoli, luogo idoneo per ospitare stanziamenti di popolazioni dedite alla pastorizia e alla caccia. La nascita della città è fissata per tradizione al 21 aprile del 753 a.C. quando, in base alla leggenda, viene fondata dai fratelli Romolo e Remo. Oggi questa data è conosciuta come "Natale di Roma". In origine la città è governata da una monarchia. Dopo i leggendari sette Re di Roma, che probabilmente furono molto di più, la popolazione romana sceglie la forma di stato repubblicana. Grazie ad una politica di alleanze e di conquiste, la città riesce ad imporsi ed inglobare tutte le altre civiltà del centro Italia. Per oltre un millennio la città ha rappresentato un punto di riferimento politico del mondo antico, dapprima con la Repubblica di Roma e successivamente con l'Impero romano, diventando la capitale del mondo allora conosciuto (cd "Caput mundi"). Con la decadenza ed il crollo dell'impero la città conosce un lungo periodo teocratico sotto la dominazione e il governo della Chiesa. Dal VII secolo d.C. Roma torna ad essere un punto di riferimento spirituale internazionale come capitale dello Stato della Chiesa. Sotto il potere temporale della Chiesa la città viene ricostruita. L'attuale centro storico è un disegno dei vari Papi urbanisti che si sono succeduti nel corso dei secoli. Nel XIX secolo, nel 1871, la città viene invasa e conquistata dalle truppe piemontesi, diventando poi la capitale del nascente Regno d'Italia. Il Regno d'Italia sposta a Roma il Parlamento del regno. Successivamente, con il passaggio alla Repubblica Italiana, la città conserva le sedi di tutte le istituzioni legislative e governative.
Storia di Roma antica
Nel VIII° secolo a.C. Roma un nucleo di persone si stanzia stabilmente sul colle Palatino per poi estendere i propri confini fino ad inglobare i vicini villaggi stanziati sugli altri colli romani.
I Sette re di Roma
Secondo la tradizione dal 753 a.C.al 509 a.C. si succedono i leggendari sette re di Roma. Il periodo classico della monarchia romana alterna fasi storiche ad eventi puramente leggendari. Declinerà solo alla fine del IV° secolo a.C. con l'avvento della repubblica.
La Repubblica di Roma
Nella fase repubblicana di Roma il potere legislativo è affidato al Senato mentre il potere esecutivo viene gestito da due consoli eletti con mandato annuale. Il passaggio dalla monarchia alla repubblica evidenzia la crescita di Roma e l'esigenza di coinvolgere alla guida della città le diverse 'gens'. Il mandato monarchico tipicamente ereditario e vitalizio è ormai poco adatto a rappresentare la realtà sociale romana. Il potere rimane in ogni caso fortemente concentrato nelle mani di poche famiglie nobili definite "patrizie" mentre non si riscontra un reale miglioramento delle condizioni della plebe, sempre più ai margini della società . Un conflitto sociale perenne che sfoga frequentemente in scontri e rivolte. In questi secoli Roma estende i propri domini territoriali consolidando ed affermando la sua presenza prima nel Lazio, poi anche nel resto della penisola italiana.
Le guerre puniche
Nel II° e III° secolo a.C. la potenza di Roma è ormai sufficientemente grande per scontrarsi con la più grande potenza commerciale del mondo antico, Cartagine. Lo scontro culmina in ben tre guerre ("guerre puniche", i romani chiamano i cartaginesi con il nome "puni") il cui esito vede Roma vittoriosa e Cartagine completamente distrutta. Dopo la vittoria definitiva su Cartagine, il dominio di Roma si estende in ogni direzione su ben tre continenti, fino ad imporre il proprio potere sull'intero mondo antico civilizzato.
Giulio Cesare
Nel 82 a.C. inizia per Roma un'epoca scritta da lunghe dittature e scontri per il potere, un periodo culminato con l'affermazione personale di Giulio Cesare, prima militare (sono suoi i successi militari contro i galli) poi anche politici. La morte di Cesare, assassinato da una congiura di senatori, gettain grave crisi l'istituzione repubblicana. Roma è ormai stanca degli scontri per il potere che spesso contrappongono e dividono le stesse legioni romane.
L'impero romano
Con Ottaviano Augusto ha inizio l'epoca imperiale di Roma. In questo periodo Roma non conosce potenze rivali in grado di poterle tenere testa ed il mondo antico si avvia verso un lungo periodo di pace imposta da Roma con la forza, un periodo conosciuto anche come "Pax Romana". Nel II° secolo d.C. l'impero romano raggiunge la sua massima espansione, dai confini nord della Gran Bretagna al Medio Oriente. In ogni luogo si afferma la lingua latina, primo caso di lingua internazionale del mondo antico e moderno.
La decadenza romana
Dal III° secolo d.C. un lento e complesso processo porta inevitabilmentel'impero verso una lunga crisi. Durante il periodo di decadenza è importante ricordare l'ufficializzazione del culto cristiano quale religione di stato avvenuta all'inizio del IV° secolo d.C. con l'imperatore Costantino. I sacerdoti cristiani sostituiscono i precedenti funzionari pubblici nell'organizzazione dello stato. La Chiesa è quindi erede diretta dell'antichità romana. Non è un caso che l'attuale Stato del Vaticano usi ancora oggi il latino come lingua ufficiale.
L'impero di Oriente e di Occidente
Nel 395 d.C. l'imperatore Teodosio divide l'impero in due blocchi, l'Impero Romano d'Occidente e l'impero Romano d'Oriente. Una scelta politica obbligata per far fronte alla crisi dell'impero e alle continue pressioni barbariche. La divisione del potere in due centri politici indipendenti non salva comunque Roma dal suo destino e da un processo ormai avviato da secoli. Altre città emergenti come Costantinopoli e Ravenna si sostituiscono a Roma sia come centro culturale che militare. Lo stesso prestigio di Roma passa in second'ordine.
La caduta dell'impero romano
Nel V° secolo d.C. la pressione barbarica non trova più ostacoli. Le invasioni barbariche mettono a ferro e fuoco i territori dell'impero romano d'Occidente e la stessa Roma viene saccheggiata prima dai Visigoti (410 d.C.) e poi dai Vandali (455 d.C). Nel 476 d.C. Odoacre, re degli Eruli, depone l'ultimo imperatore romano Romolo Augustolo dichiarando ufficialmente la fine dell'impero di Roma. Si tratta comunque di un evento di minore importanza assunto dagli storici come il confine tra il mondo antico e l'epoca medioevale. L'impero assoluto di Roma era già tramontato da molto tempo.