Isola Tiberina
L'Isola Tiberina è un guado naturale sul fiume Tevere. È una delle zone più antiche della città ed è uno dei principali fattori della nascita della città in questo luogo. Già prima della fondazione di Roma, il guado è utilizzato dai mercanti per lo scambio delle merci tra le popolazioni latine e quelle etrusche. Nel VIII secolo a.C. non si possiedono le conoscenze tecniche per la costruzione dei ponti sui grandi fiumi e l'unica via di comunicazione è l'uso delle imbarcazioni nei guadi naturali, dove il letto del fiume si restringe e si divide, formando un'isola nel mezzo.
L'isola Tiberina diventa un crocevia commerciale, in quanto consente gli scambi commerciali tra nord e sud ( etruschi e latini ) e tra est e ovest ( monti e mare ). Dal crocevia commerciale ha origine anche lo scambio culturale tra popolazioni differenti e la crescita demografica dei primi abitanti dei villaggi romani. La vicinanza del guado ai colli consente ai primi romani di rifugiarsi sulla roccaforte naturale del colle Campidoglio, in caso di invasioni o di attacchi esterni. Nel corso dei secoli successiva l'Isola Tiberina perde la sua originaria funzione di via di comunicazione e si trasforma in una zona ospedaliera.
Nel III secolo a.C. la peste colpisce la città in epoca repubblicana. Una delegazione di romani si reca in Grecia per chiedere aiuto i sacerdoti del Tempio di Esculapio, il dio della medicina, e qui gli viene consigliato di costruire un ospedale in un luogo isolato, per separare gli ammalati dal resto della popolazione fino alla fine dell'epidemia. L'isola Tiberina è particolarmente adatta alle attività mediche ed è il luogo adatto per le quarantene, in quanto è accessibile soltanto tramite un traghetto. Da allora l'isola conserva, ancora oggi, la sua funzione ospedaliera.