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Roma. L’Anfiteatro Flavio o Colosseo

“Panem et circenses” elargivano i regnanti al popolo inerte e ottuso al tempo dei Flavi: questo declamava Marziale nei suoi versi, che dipingevano, così minuziosamente e con una punta di arguta invettiva, la vita romana dell’epoca - a dire il vero, non troppo dissimile dall’attuale -. I circenses si esibivano nell’attrazione più visitata al mondo: il Colosseo. L’Anfiteatro Flavio si erge nel punto in cui anticamente sorgeva il lago della Domus Aurea neroniana, per volontà di Vespasiano, membro della dinastia Flavia. Non si sa chi ne fu il progettista, ma probabilmente gli esecutori furono gli ebrei deportati, da Gerusalemme a Roma, da Tito. Nel 79-80 d.C. il Colosseo era probabilmente l’anfiteatro più grande, con i suoi 48,50 metri di altezza e con un diametro di ben 188 metri di lunghezza. Il lato nord del Colosseo è il meglio conservato. Ancora oggi, passeggiando lungo via dei Fori Imperiali è possibile ammirare la solenne facciata formata da 4 piani, di cui l'ultimo senza arcate. Ogni arcata è ornata da colonne greche del tipo ionico, dorico e corinzio. Il Colosseo è l'antesignano di ogni stadio. Nel circo venivano organizzati giochi di ogni tipo, da quelli gladiatorii (che combattevano al grido: “Ave Cesare, morituri te salutant”) ai combattimenti tra bestie feroci e non erano escluse neppure le esecuzioni capitali. I cunicoli sotterranei, ancora oggi ben visibili, servivano a creare effetti scenici o ad introdurre le bestie feroci nell’arena. In alcuni casi, si narra anche di battaglie navali (le "naumachie") per le quali l'arena era temporaneamente riempita d'acqua. L'ingresso era libero e gratuito per tutti i cittadini romani, anche se le gradinate erano numerate in base alla classe sociale. Il pubblico vi poteva accedere attraverso corridoi circolari che portavano alle scale da cui, poi, si faceva ingresso ai diversi settori della cavea. I gradini lignei erano predisposti per le donne, mentre più in alto, i posti in piedi erano riservati alla plebe. Un alto podio di circa quattro metri era destinato ad accogliere i nobili, l’imperatore e i consoli, le vestali e i magistrati. La popolarità dell’Anfiteatro si diffuse a tal punto da divenire una delle principali leve del controllo sociale. Si pensò anche a coprirlo interamente con un velario e proteggere spettatori e combattenti dal sole o dalla pioggia per renderlo ancora più confortevole. Oggi la resistenza dell’anfiteatro è messa a dura prova da traffico, smog e metropolitana. Con un ascensore si possono evitare le scale: ma sarà poi così utile un ascensore per visitare il più grande monumento della Roma Antica? Il monaco medievale Beda scrisse dell’opera monumentale in un manoscritto: “Finché il Colosseo esisterà, esisterà Roma; quando essa cadrà, cadrà Roma; e quando Roma cadrà, cadrà il mondo.”: come dargli torto? 27 settembre 2007
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