Moltiplicatore fiscale

Il moltiplicatore fiscale del modello IS-LM determina la variazione del reddito ( Y ) indotta dalla variazione della spesa pubblica ( G ) e della domanda autonoma. Consente di misurare l'efficacia della politica fiscale. Il moltiplicatore fiscale del modello IS-LM è un coefficiente inferiore rispetto a quello del modello reddito-spesa in quanto, nel caso del modello IS-LM, le variazioni indotte sul livello del tasso di interesse ( i ) del mercato monetario riducono la variazione del reddito. Per costruire il moltiplicatore fiscale è necessario considerare il sistema di equazioni dell'equilibrio macroeconomico.

EQUAZIONI DEL <a href='/modello' _fcksavedurl='/modello' title='MODELLO'>MODELLO</a> IS - LM

Per semplificare è possibile raggruppare nella variabile A tutte le componenti delle domanda autonoma e nella variabile m il moltiplicatore del reddito.

MOLTIPLICATORE DEL REDDITO E DOMANDA AUTONOMA

Sostituendo le variabili A e m nelle equazioni dell'equilibrio macroeconomico, è possibile riscrivere le stesse in una forma più semplificata.

EQUILIBRIO MACROECONOMICO - <a href='/sistema' _fcksavedurl='/sistema' title='SISTEMA'>SISTEMA</a> DI EQUAZIONI

Infine, sostituendo l'equazione del tasso di interesse ( i ) nella prima equazione, ponendo in evidenza il reddito, si ottiene l'equazione di equilibrio macroeconomico per il reddito ( Y ), ossia il valore di equilibrio del reddito nel modello IS-LM.

MOLTIPLICATORE FISCALE

Il coefficiente mh/(h+mbk) è il moltiplicatore fiscale. Quanto maggiore è il moltiplicatore fiscale, tanto maggiore è l'incremento del reddito ( ΔY ) a seguito di un incremento della domanda autonoma ( ΔA ). Il moltiplicatore fiscale consente di misurare l'efficacia della politica fiscale. L'analisi del moltiplicatore fiscale consente di analizzare anche le diverse posizioni delle teorie economiche sull'efficacia o meno della politica fiscale. La variabile h misura la sensibilità della domanda di moneta alle variazioni del tasso di interesse. Analizzando i valori estremi della variabile h è possibile comprendere la posizione teorica degli economisti classici e degli economisti keynesiani sull'efficacia della politica fiscale.

  • ESEMPIO DI POLITICA FISCALE NELLA TEORIA CLASSICAIpotesi classica ( h=0 ). Quando la domanda di moneta è insensibile ( h=0 ), l'incremento della spesa pubblica ( G ) produce un eccesso di domanda di moneta ( L>M ) che si traduce in un incremento del tasso di interesse ( i ), tale da rendere inefficace la politica fiscale ( curva LM verticale ). Il moltiplicatore fiscale è nullo in quanto la variabile h = 0 annulla il numeratore del rapporto.
  • ESEMPIO DI POLITICA FISCALE NELLA TEORIA KEYNESIANAIpotesi keynesiana ( h= ). Quando la domanda di moneta è fortemente sensibile ( h=∞ ) a ogni piccola variazione del tasso di interesse ( i ) la domanda di moneta ( L ) si adegua alle nuove condizioni di mercato. Anche in questo caso l'incremento della spesa pubblica ( G ) produce un eccesso di domanda di moneta ( L>M ) che può essere immediatamente soddisfatta tramite un prelievo fiscale sulla liquidità in eccesso trattenuta dagli operatori privati ( trappola della liquidità ) riportando in equilibrio il mercato monetario ( L=M ). In conclusione, l'incremento della spesa pubblica si traduce in un incremento del reddito/produzione ( Y ) tale da rendere efficace la politica fiscale ( curva LM orizzontale ).

Moltiplicatore della politica monetaria. Oltre al moltiplicatore fiscale l'equazione di equilibrio del reddito è caratterizzato da un altro coefficiente correlato alle variazioni della quantità reale di moneta M/P. Si tratta del moltiplicatore della politica monetaria. Questo coefficiente consente di misurare l'efficacia della politica monetaria sul reddito.

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Modello IS-LM


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