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Commercio nel vecchio Lazio

Il Lazio è popolato originariamente da popolazione latine in entrambe le sponde del Tevere ma in particolar modo sulla sponda destra della Valle del Tevere (nord). Il centro culturale dei primi popoli latini nella zona è quindi nella sponda opposta a quella in cui si sviluppa poi il cuore dell'antica Roma. Nel IX° secolo a.C. la migrazione di massa dei sabini spingono le popolazioni latine ad oltrepassare il fiume per stanziarsi definitivamente sulla sponda sinistra del Tevere. Nel sud del Lazio le popolazioni dei volsci, degli equi e degli ernici premono a loro volta verso nord costituendo un lungo confine da Palestrina ad Anzio. Il Latium Vetus ("Vecchio Lazio") si presenta quindi isolato e circondato a nord da etruschi, ad est dai sabini, a sud dai volsci, dagli equi e dagli ernici. Nel X° secolo il centro commerciale più importante ed evoluto dell'Etruria meridionale è la città-stato etrusca di Caere (attuale Cerveteri). Gli scambi commerciali verso sud e verso Lavinium seguono particolari sentieri commerciali che escludono Roma dai commerci. Poiché nessun popolo gode di sufficienti abilità tecniche per costruire ponti sui fiumi, i guadi naturali del Tevere costituiscono luoghi strategici per il commercio nord-sud. La via commerciale da Caere a Lavinium utilizza il passaggio sul guado naturale nei pressi di Ficana (attuale Acilia). Il guado dell'isola Tiberina è invece fuori dalle principali vie commerciali. Nel IX° secolo la città-stato etrusca di Veio conquista i territori nel nord del Lazio, diventando il principale centro dei traffici dell'Etruria meridionale. La città etrusca di Caere si avvia verso un lento ma inevitabile declino. Il guado di Ficana è abbandonato, in quanto lontano considerato poco pratico per la nuova via commerciale da Verio a Lavinium, mentre quello dell'isola Tiberina cresce di importanza. Sono abbandonati anche i vecchi sentieri dei colli albani. La comunità di Alba Longa, antica via per i traffici commerciali tra Veio e Lavinium, si avvia anch'essa verso il tramonto. Le nuove vie commerciali tra nord e sud del Lazio passano per il guado romano presso l'isola Tiberina che diventa un importante crocevia commerciale. Nella zona del Foro Boario, sulla sponda sinistra del guado (sud), viene costruito un grande magazzino di sale (le "salinae") ed una strada la "via Salaria" (che prende quindi il nome dalla stessa merce, il sale) per collegare il luogo con i territori della Sabinia (i monti ad est). Contemporaneamente sulla sponda destra (nord) viene costruita la "via Campana" per congiungere il guado tiberino con le saline di Ostia (foce del Tevere). La via Salaria si trasforma da antico percorso della transumanza a importante via commerciale. La zona del Foro Boario assume la funzione di importante nodo strategico nelle vie commerciali del Lazio sia per gli scambi nord-sud (Veio-Lavinium) sia per quelli est-ovest (Ostia-Sabinia). La crescita del commercio fluviale consente anche la moltiplicazione dei contatti commerciali con mercanti greci e fenici ed il conseguente arricchimento culturale. Ad esempio, ben prima della stessa fondazione della Roma, viene costruito nella zona del Foro Boario un'altare dedicato al mito greco di Ercole ("Ara Maxima"). Dal guado parte, infine, un'ulteriore strada (o sentiero) in grado di unire Roma a tutte le città latine del sud, la "Via Latina".

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