Sacco di Roma
Il sacco di Roma è uno dei principali eventi storici della civiltà romana. All'inizio del IV secolo a.C. l'egemonia etrusca nel centro Italia viene indebolita dalle sconfitte militari e commerciali contro i greci e minacciata dalla presenza delle popolazioni celtiche nella Pianura Padana e da quelle latine e italiche dell'Appennino centrale. Le popolazioni celtiche estendono progressivamente il proprio territorio verso sud. Le stesse grandi città etrusche come Chiusi subiscono saccheggi e devastazioni per mano dei celti. Nel 390 a.C. una compagine di migliaia di celti guidati da Brenno giunge fino alla valle del Tevere e, sconfitti i romani, conquista e saccheggia Roma. Il sacco di Roma da parte dei galli, così i romani chiamano i celti, viene scritto negli annali romani come una vera e propria onta e gli alleati e i nemici di Roma ne approfittano per ribellarsi all'egemonia romana nel basso Lazio. Per molti secoli fino all'età imperiale la memoria del sacco di Roma e dell'invasione dei galli sarà ricordata come un disonore da vendicare. Nonostante la bruciante sconfitta militare contro i galli i romani riescono comunque a risollevarsi e a ristabilire la propria posizione di controllo sulla regione nell'arco di pochi decenni.