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Guerra romano-germanica di Mario

La guerra romano-germanica scoppia nel 107 a.C. con l'arrivo in Gallia del popolo dei cimbri che, dopo aver sconfitto in battaglia l'esercito romano, spinge alla ribellione molte altre tribù celtiche della regione. Tra queste si distinguono per importanza le tribù dei cimbri e dei teutoni, entrambe appartenenti al ceppo germanico, migrate lungo il fiume Rodano verso i territori romani. Per affrontare il problema Roma affida il comando dell'esercito al nobile Cepione e all'homo novo Mallio ma la divisione e l'ostilità personale tra i due si dimostra fatale per le sorti della guerra. I germani approfittano della situazione per sconfiggere prima Cepione e poi Mallio, massacrando decine di migliaia di soldati romani. L'evento spinge nel 105 a.C. il senato a rieleggere in absentia Mario al consolato, andando anche contro la legge e la consuetudine romana, per affidargli in prima persona la guida dell'esercito romano contro la minaccia germanica quando questi è ancora impegnato in Africa nella guerra giugurtina. Al ritorno a Roma, nel 104 a.C., Mario introduce una profonda riforma dell'esercito ammettendo tra le truppe anche i volontari nullatenenti in cambio di una paga. Il lungo periodo di riorganizzazione dell'esercito spinge il senato a riconfermare Mario come console diverse volte in violazione delle norme che impongono un intervallo di almeno dieci anni tra due consolati successivi e fissano al massimo a due mandati la carica di console alla stessa persona. In questi anni il potere politico di Mario è ai suoi massimi livelli al punto da influenzare anche la scelta senatoria degli altri consoli eletti al suo fianco. Fortunatamente per Roma i cimbri e i teutoni non invadono immediatamente l'Italia preferendo prima compiere delle scorribande in Gallia e in Spagna. Dopo aver curato l'addestramento dell'esercito con nuove tattiche di guerra, le truppe romane si dirigono verso i confini settentrionali prima dell'invasione delle popolazioni germaniche. Nel 102 a.C. l'esercito romano sconfigge i teutoni ad Aquae Sextiae nella Gallia Narbonense e nel 101 a.C. i cimbri nella battaglia dei Campi Raudii, una località situata nei pressi dell'attuale Vercelli, nella Gallia Cisalpina. La sconfitta dei cimbri e dei teutoni, letteralmente sterminati in battaglia o catturati e ridotti in schiavitù, spingono i tigurini e le altre popolazioni germaniche a rientrare nei propri territori. Nel 100 a.C. viene tributato a Roma un trionfo ai due consoli in carica, Mario e Catulo, per aver sconfitto le popolazioni germaniche e fronteggiato il pericolo dell'invasione barbarica.

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