Ascesa di Ottaviano
L'ascesa di Ottaviano ha inizio con la morte di Cesare. Dopo essersi schierato dalla parte del senato romano contro Marco Antonio e Lepido, Ottaviano stipula un accordo con questi ultimi due dando vita al secondo triumvirato della storia repubblicana di Roma. Nella battaglia di Filippi (42 a.C.) i triumviri sconfiggono i repubblicani e possono suddividersi il potere romano. Ad Antonio spetta l'Oriente e la Gallia, a Ottaviano l'Italia e la Spagna, a Lepido l'Africa. Questa suddivisione della sfera di controllo si trasforma in una crescente contesa tra gli stessi triumviri. La crescente tensione tra i sostenitori di Antonio e quelli di Ottaviano spinge i triumviri a modificare il patto iniziale. Nel 40 a.C. i triumviri si ritrovano a Brindisi per giungere a una nuova distribuzione di poteri. Nell'accordo di Brindisi (40 a.C.) Lepido conserva il controllo dell'Africa, Antonio rinuncia alla Gallia per avere il pieno controllo dell'Oriente, Ottaviano estende il proprio potere all'Occidente e all'Illirico. La pace di Brindisi placa temporaneamente le lotte per il potere tra i triumviri. L'assegnazione dell'Occidente e dell'Illirico costringe Ottaviano ad affrontare il problema dei pirati illirici e l'ostilità di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo, che occupa la Sardegna, la Corsica e la Sicilia. Ad Antonio spetta, invece, il compito di condurre la guerra contro i parti in Oriente. Nel 38 a.C. il triumvirato viene nuovamente rinnovato per altri cinque anni. Tuttavia, nello stesso anno l'equilibrio tra i tre triumviri muta radicalmente. Grazie agli aiuti militari provenienti da Antonio e da Lepido, Ottaviano riesce a sconfiggere definitivamente l'esercito di Sesto Pompeo e ad occupare la Sicilia, la Sardegna e la Corsica. L'evento provoca però un rapido mutamento dei rapporti tra gli alleati. Sia Ottaviano che Lepido pretendono il controllo della Sicilia. Dallo scontro che segue esce vittorioso Ottaviano. Marco Emilio Lepido viene espulso dal triumvirato e, pur conservando la carica di pontefice massimo, viene confinato al Circeo. L'uscita di Lepido dall'accordo segna la fine del triumvirato. Ad Antonio resta il controllo dell'Oriente, a Ottaviano quello dell'Occidente. La divisione è però causa di ulteriore contrasto tra i due. Le campagne militari di Ottaviano contro i pirati illirici si concludono con un successo romano mentre quelle di Antonio contro i parti sono limitate e circoscritte all'Armenia. Inoltre, Marco Antonio rigetta progressivamente le tradizioni romane per assumere quelle del sovrano orientale, ripudia la moglie romana, sorella di Ottaviano, e sposa la regina d'Egitto Cleopatra. Nel 33 a.C. il triumvirato non viene rinnovato e tra i due si profila uno scenario di guerra. La decisione di Antonio di lasciare i territori orientali di Roma in eredità ai figli di Cleopatra provoca l'ira del senato romano e la dichiarazione di guerra contro l'Egitto. La guerra di Egitto si conclude nel 31 a.C. con la battaglia di Azio dove le truppe di Ottaviano sconfiggono quelle romano-tolemaiche di Marco Antonio. Dopo la sconfitta di Azio sia Cleopatra che Antonio decidono di togliersi la vita pur di non essere catturati. L'Oriente e l'Occidente passano nelle mani di Ottaviano. L'Egitto perde la sua autonomia e diventa una provincia romana mentre Ottaviano può rientrare a Roma in trionfo. La concentrazione del potere in un'unica persona spingerà verso l'adozione di importanti riforme istituzionali che trasformeranno in pochi anni la repubblica romana in un principato, dando inizio all'età imperiale. Ottaviano torna a Roma per consolidare il proprio potere senza far sospettare la sua ambizione al dominio assoluto. Dal 31 al 23 a.C. viene confermato al consolato. Non potendo ottenere la carica di console a vita, nel 23 a.C. gli viene conferito un ampio potere di imperium procunsulare maius et infinitum, superiore a quello dei proconsoli, tramite il quale Ottaviano può controllare l'esercito e le province. Essendo anche a capo del senato ( princeps senatus ) Ottaviano può proporre e votare per primo le nuove leggi. Secondo la storiografa nel 27 a.C. si conclude la repubblica romana e ha inizio il principato di Augusto e l'impero romano.