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Analisi proposizionale del discorso

L'analisi proposizionale del discorso ( APD ) è una tecnica di rappresentazione logica dei concetti espressi durante un discorso, ideata negli anni '80 dai francesi Rodolphe Ghiglione e Alain Blanchet dell'Università di Parigi.

La struttura semplice del discorso

Un discorso è un insieme linguistico complesso, un corpus linguistico composto da molti enunciati, proposizioni e forme verbali. Quando un autore imposta il discorso, lo costruisce seguendo un filo logico per condurre l'interlocutore verso una posizione ( obiettivo ). A quest'ultima fa riferimento l'analisi.

Generalmente, una frase viene costruita dall'autore secondo un ordine logico intorno ad alcuni concetti e parole chiave che rappresentano la struttura semplice del discorso. Questo processo di costruzione si verifica nel linguaggio naturale sia nelle frasi scritte ( comunicazione scritta ) che non scritte ( comunicazione orale ).

L'analisi APD mira a individuare la struttura semplice dietro le proposizioni del discorso, al fine di poterle rappresentare e interpretare tramite un modello logico quantitativo.

Dal corpus del discorso alle proposizioni

Il primo passo dell'analisi consiste nella suddivisione del corpus del discorso in un insieme di proposizioni. Il corpus del discorso è un insieme composto da enunciati e proposizioni. In genere, le proposizioni sono separate tra loro dalla punteggiatura.

il corpus del discorso e le proposizioni

Ogni proposizione viene associata a una forma soggetto-predicato-complemento. Non è sempre semplice ricondurre le proposizioni a questa forma proposizionale standard. Spesso le proposizioni sono complesse e articolate in primarie, secondarie e subordinate, il predicato può essere passivo o attivo, il discorso può fare riferimento implicito ad altri soggetti non presenti nella proposizione e così via.

la forma della proposizione in soggetto predicato e complemento

L'analisi della proposizione

In ogni proposizione sono presenti dei referenti nodali. Sono sostantivi o termini equivalenti che assumono la funzione dell'attore nella forma proposizionale standard. Si tratta dei termini chiave del discorso. Si possono individuare analizzando le parole che appaiono con maggiore frequenza nel tempo ( occorrenze ) oppure quelle comprese in un vocabolario di riferimento.

referente nodale nell'analisi proposizionale

Gli autori dell'analisi ADP suggeriscono di suddividere i predicati verbali in tre tipi. I predicati di azione indicano lo svolgimento di un'azione da parte dell'attore. I predicati di stato indicano lo stato o il possesso di qualcosa. I predicati dichiarativi indicano lo stato su una particolare azione. A ciascun predicato l'analista deve associare un modo e un tempo ( presente, passato, futuro ).

analisi del predicato

Nell'analisi alcuni elementi sono trattati separatamente. Gli autori definiscono connettori tutti quegli elementi che mettono in connessione tra loro le diverse parti del discorso ( es. però, benché, e, oppure, tuttavia, ma, se, ecc. ). I connettori si trovano in genere nel complemento. La loro presenza permette di comprendere il legame logico tra le frasi e l'individuazione delle proposizioni secondarie.

esempio di connettore in una proposizione

Gli autori dell'analisi ADP suddividono i connettori in diverse categorie ( di scopo, di avversione, di concessione, di specificazione, di limitazione ,ecc. ). A ogni categoria è associata una particolare relazione funzionale da applicare al discorso. Ad esempio, l'elemento "ma" è di avversazione, la coppia di elementi "se-allora" è di condizione, ecc.

esempio di elemento condizionale nella frase

Altri elementi funzionali nella proposizione individuano il luogo, il tempo o la maniera in cui si svolge l'azione ( es. quando, dove, come ). Altre ancora denotano incertezza o dubbio in un'affermazione ( es. forse, probabilmente, ecc. ). E così via.

L'analisi del modello argomentativo

Le proposizioni standardizzate sono rappresentabili in una rete logica in cui i nodi rappresentano le parti del discorso mentre gli archi determinano l'ordine logico dei termini nella proposizione. Si tratta di una rappresentazione astratta che agevola l'interpretazione. Un esempio di modello argomentativo a rete è il seguente:

un esempio di rappresentazione a rete del modello argomentativo

Questo è soltanto un modello argomentativo tra i tanti possibili. Per trovare quello più adatto si confronta la struttura della proposizione osservata nel testo con i vari modelli argomentativi presenti in una base di conoscenza. Una volta individuato si analizzano gli elementi del modello argomentativo.

i vari modelli argomentativi in una base di conoscenza

Uno dei primi elementi è il referente logico iniziale ( RN ) che identifica l'attore, ossia il soggetto della proposizione. L'elemento seguente è il predicato ( V ). In questo caso il cammini si ripartisce in tre possibilità a seconda della tipologia del verbo ( azione, stato, dichiarazione ). Segue il nodo del complemento ( C ), l'oggetto della proposizione. Un esempio di struttura semplice del tipo RN-V-C è la seguente:

un esempio di struttura semplice

All'interno del complemento potrebbero trovarsi altri referenti logici aggiuntivi, legati tra loro da relazioni AND oppure OR ( congiunzione di colore rosso ). La presenza dei referenti B e C nel complemento può nascondere altri enunciati potenziali all'interno della frase. Se il referente logico nel complemento è tra quelli rilevanti per l'analisi, anche quest'ultima informazione deve essere analizzata.

esempio di struttura complessa di proposizione

Nell'esempio precedente sono presenti due enunciati, uno è esplicito e l'altro è nascosto. Nel primo enunciato si comprende che Mario ha mangiato la mela. Nel secondo enunciato, nascosto nel complemento, si capisce che il frutto era di Luca e quindi "Luca possedeva una mela" ( informazione nascosta ).

Una struttura complessa della proposizione può racchiudere divere strutture semplici. Non è però detto che tutte siano rilevanti ai fini dell'analisi.

I referenti nodali rilevanti e non rilevanti

Se il referente nodale del complemento non è rilevante per l'analisi, queste informazioni aggiuntive possono essere tralasciate. Nell'esempio precedente Mario e Luca sono considerati entrambi referenti nodali rilevanti. La scelta dei referenti nodali rilevanti viene effettuata dal ricercatore all'inizio dell'analisi.

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