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Dittatura di Silla

La dittatura di Silla è un periodo della storia della repubblica romana che segue la guerra civile romana del 82 a.C. in cui i poteri assoluti sono conferiti dal senato a Lucio Cornelio Silla per restaurare il potere aristocratico su quello mariano. Dal 82 a.C. al 79 a.C. il dittatore Silla esercita una politica di feroce repressione degli avversari politici mediante la confisca dei beni e lo sterminio degli oppositori. Uno degli strumenti più noti di questa politica sono le liste di proscrizione, degli elenchi affissi nel Foro Romano in cui il dittatore pubblica i nome dei proscritti ossia delle persone da eliminare fisicamente. Sui proscritti pende una taglia e chiunque è autorizzato a ucciderli. Chi, invece, offre ospitalità o aiuto a un proscritto è condannato a morte. I beni delle famiglie dei proscritti sono confiscati e messi all'asta a prezzi irrisori. Nella proscrizione sillana ( prima lista di proscrizione ) perdono la vita migliaia di cittadini romani ai quali viene di fatto negato il precedente diritto all'esilio. Le liste di proscrizione si trasformano ben presto in uno strumento per appropriarsi delle ricchezze altrui e molte persone si vedono ingiustamente iscritte nelle liste di proscrizione. L'elenco viene aggiornato periodicamente con nuovi nomi diventando uno dei più noti strumenti di oppressione e di terrore della storia. Durante la dittatura di Silla viene introdotta una profonda riforma dello Stato, detta costituzione sillana, per restaurare il potere del senato aristocratico e per limitare quello dei tribuni e dei magistrati. La riforma di Silla separa il potere politico dal potere militare. I consoli e i pretori sono obbligati a restare nella capitale per l'intero mandato per occuparsi esclusivamente di affari amministrativi e giudiziari. Il compito dei tribuni viene fortemente ridimensionato. Ai tribuni della plebe viene anche vietato di accedere alle altre magistrature. La dittatura di Silla termina nel 79 a.C. con la decisione inaspettata del dittatore di abdicare e di ritirarsi a vita privata nelle sue proprietà in Campania.

Dopo la dittatura sillana il potere nella repubblica romana viene redistribuito a favore dei senatori aristicratici a scapito dei cavalieri. Con la separazione del potere politico da quello militare il centro di potere si sposta dalla parte dei generali e dell'esercito romano. Il potere militare domina sul potere politico. Il legame personale tra il generale e le sue truppe si trasforma in uno strumento indispensabile per la conquista del potere politico.

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