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Guerra civile di Cesare

La guerra civile di Cesare è un conflitto militare interno della repubblica romana che si svolge nel periodo 49-45 a.C. tra la fazione politica di Giulio Cesare e quella di Gneo Pompeo. La morte di Crasso nel 54 a.C. causa la rottura degli equilibri politici tra Cesare e Pompeo nonché la fine del primo triumvirato. Preoccupato dall'ascesa e dai successi militari di Cesare nella conquista della Gallia, Pompeo si avvicina agli interessi del senato romano e nel 51 a.C. approfitta dei sanguinari e continui scontri politici a Roma per farsi eleggere dai senatori console unico con poteri straordinari ( consul sine collega ). Dalla sua nuova posizione di comando Pompeo mira ad allontanare o perlomeno ridimensionare il suo ex alleato Giulio Cesare. Tramite una nuova legge introduce l'obbligo degli aspiranti consoli di presentare personalmente la propria candidatura al senato di Roma. Non essendo possibile entrare in armi nella terra italica, il cui confine è segnato dai fiumi Arno e Rubicone, in base alla nuova legge Cesare è costretto ad abbandonare il comando delle proprie legioni per poter tornare a Roma a esercitare la propria attività politica. Inizialmente Giulio Cesare si dichiara propenso a rientrare a Roma come semplice cittadino purché anche Pompeo si spogli del comando delle legioni incaricate di riportare l'ordine nella città. Non vedendo accolta la sua proposta, il 19 gennaio del 49 a.C. Giulio Cesare varca il fiume Rubicone con le proprie legioni e si dirige verso Roma. La decisione di Giulio Cesare è tanto improvvisa quanto inaspettata dai senatori che fuggono da Roma insieme a Pompeo in Oriente per organizzare l'esercito. Giulio Cesare tenta inutilmente di impedire la fuga di Pompeo da Brindisi e, infine, entra a Roma dove si trattiene per qualche settimana. Nonostante abbia il controllo della capitale, Cesare deve fronteggiare la resistenza delle legioni fedeli a Pompeo dislocate nelle province romane. In particolar modo in Spagna, dove Pompeo governava e vanta un grande numero di sostenitori e militari fedeli. Giulio Cesare è consapevole della forza delle legioni romane di Pompeo nella penisola iberica, rinuncia a inseguire Pompeo in Oriente e si dirige verso la Spagna dove sconfigge i pompeiani nella battaglia di Llerda (49 a.C.) presso il fiume Ebro. Eliminata la resistenza occidentale, Giulio Cesare può tornare a Roma per organizzare la guerra contro Pompeo in Oriente. Nello stesso anno Cesare assume la dittatura della città e in pochi giorni approva leggi che ridimensionano il potere del senato e consentono il rientro in patria degli esuli politici. Ultimate le riforme, nel 48 a.C. Cesare abbandona la carica di dittatore per farsi eleggere console e, infine, si imbarca con l'esercito a Brindisi per affrontare le truppe di Pompeo nelle province orientali. I due eserciti romani si scontrano in Tessaglia nella battaglia di Farsalo (48 a.C.) dove Cesare ottiene una piena vittoria. Lo stesso Pompeo è nuovamente costretto alla fuga per evitare d'essere catturato. Nel tentativo di riorganizzare la resistenza, Pompeo cerca rifugio nel regno di Egitto ma qui viene tradito e ucciso dal re Tolomeo XIX. Il sovrano egiziano, ex alleato di Pompeo, tenta così di aggraziarsi il favore di Cesare ma l'effetto finale sul condottiero romano non è quello sperato dal re dell'Egitto. Alla notizia della morte di Pompeo, Giulio Cesare si reca in armi in Egitto e depone Tolomeo XIX dal trono d'Egitto per affidarlo a Cleopatra. Tra Cesare e Cleopatra si instaura anche una relazione coronata dalla nascita di un figlio ( Cesarione ). Nel 47 a.C. il condottiero romano deve abbandonare l'Egitto per recarsi in Oriente dove il figlio di Mitridate, Farsalo, approfitta della guerra civile per organizzare una insurrezione contro Roma. Giunto in Asia Minore nello stesso anno, Cesare sconfigge i ribelli mitridatici nella battaglia di Zela (47 a.C.) sul Ponto. Nel frattempo i pompeiani riorganizzano in Africa e in Spagna. La guerra civile si conclude con le vittorie delle legioni di Cesare contro quelle pompeiane nella battaglia di Tapso (46 a.C.) in Africa e nella battaglia di Munda (45 a.C.) in Spagna. Al termine della guerra civile nel 45 a.C. Giulio Cesare può tornare a Roma per assumere la carica di dittatore a vita. La guerra civile di Cesare viene raccontata nel diario di guerra "De bello civili" ( Guerra civile ) dallo stesso dallo stesso condottiero romano.

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