OKPEDIA GALLIA

Conquista della Gallia

La conquista della Gallia da parte dei romani viene ultimata da Giulio Cesare dal 58 al 52 a.C. durante gli anni del suo governo in Gallia Cisalpina e in Gallia Narbonese. Dopo aver stretto un patto di reciproco aiuto con Crasso e Pomeo ( primo triumvirato ) ed essere stato al consolato, Giulio Cesare ottiene nel 58 a.C. il governo delle province romane in Gallia. I romani controllano soltanto i territori della Gallia meridionale ( Gallia Narbonese ). Il resto della Gallia centrale e settentrionale è, invece, abitato da popolazioni celtiche in costante conflitto tra loro. Nel 58 a.C. le regioni centrali della Gallia sono minacciate dall'invasione/migrazione delle popolazioni degli elvezi e degli svevi dal confine occidentale. Per fronteggiare il pericolo i galli chiedono aiuto ai romani della provincia narbonese. Giulio Cesare coglie l'occasione per entrare in Gallia come alleato dei galli, affronta e sconfigge prima gli elvezi nella battaglia di Bibracte e poi gli svevi. Nel 57 a.C. Giulio Cesare estende l'occupazione della Gallia nelle regioni settentrionali e consolida lo stanziamento delle legioni romane nel territorio. I successi militari gli consentono di ottenere una grande popolarità a Roma al punto da offuscare quella di Pompeo. Giulio Cesare è costretto a rientrare in Italia per risaldare il triumvirato con Crasso e Pompeo nel convegno di Lucca (56 a.c.) per evitare la rottura politica con Pompeo, quest'ultimo è seriamente preoccupato per l'ascesa politico-militare di Cesare. Tornato in Gallia, nel 55 a.C. Giulio Cesare respinge una nuova invasione da parte delle popolazioni germaniche che attraversano in massa il fiume Reno nella Gallia settentrionale. Le tribù germaniche sono respinte e ricacciate oltre il Reno dai romani. Nello stesso anno Giulio Cesare organizza una prima spedizione esplorativa lungo le coste della Britannia nei pressi dell'attuale località di Dover. Un anno dopo ritorna in Britannia per risalire il Tamigi con cinque legioni ma è costretto a sospendere la missione a causa dello scoppio di una massiccia ribellione in Gallia (53 a.C.). Nella Gallia centrale il re degli arverni Vercingetorige riunisce le tribù galliche per una guerra di liberazione nazionale dall'occupazione romana. La guerra si conclude nel 52 a.C. con l'assedio di Alesia da parte dei romani, dove Giulio Cesare dimostra tutta la sua abilità strategico-militare. I galli si arrendono e lo stesso Vercingetorige viene catturato e fatto prigioniero. Dopo la cattura di Vercingetorige viene a mancare una guida unitaria della federazione gallica e molte tribù cessano le ostilità contro i romani. Nel 50 a.C. sono soffocate tutte le residue sacche di resistenza celtica e l'intera Gallia entra ufficialmente a far parte dei territori della repubblica romana. La conquista della Gallia da parte di Giulio Cesare viene descritta dettagliatamente dallo stesso condottiero romano nel suo diario di guerra "De bello Gallico" (guerra contro i galli).

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