Protostoria
La protostoria è l'ultimo periodo della preistoria, quello più vicino ai giorni nostri, in cui si sviluppa e nasce una rivoluzione culturale che porterà l'uomo a costruire le prime civiltà della storia. La protostoria si distingue dalla storia soprattutto per l'assenza della scrittura. La protostoria è quindi quel periodo intermedio tra la preistoria e la storia, in parte coincidente con il neolitico. Nella protostoria l'uomo vive in comunità stanziali, si sviluppano la produzione agricola e l'allevamento, nascono le prime società complesse con persone stabilmente dedicate ad attività extra-alimentari come la produzione artigianale ( specializzazione del lavoro ). Alla base della crescita e dei risultati ottenuti dall'uomo nel corso della protostoria troviamo la diffusione dell'agricoltura. La rivoluzione della protostoria si verifica nelle terre più fertili come, ad esempio, lungo le sponde dei grandi fiumi ( Nilo, Tigri, Eufrate, Indo ) della futura Mezzaluna Fertile. Grazie al surplus agricolo si registra una rapida crescita demografica dei villaggi ed una parte della popolazione può dedicarsi ad attività produttive diverse dall'agricoltura, dall'allevamento e dalla caccia. La maggiore attività artigianale consente indirettamente di migliorare le tecniche produttive in ogni campo, innescando l'ulteriore crescita del prodotto agricolo e del surplus alimentare. La protostoria segna la nascita delle prime città. La vicinanza temporale della protostoria consente di ricostruire meglio la vita di queste prime comunità umane rispetto al mesolitico, potendo vantare sulla presenza di una maggiore quantità di materiali archeologici. Inoltre, pur mancando la scrittura, la vita degli uomini della protostoria viene spesso narrata nei documenti scritti delle prime civiltà della storia, più recenti, che ne raccontano le vicende e le origini (es. Bibbia). Molte civiltà citano le culture protostoriche come fonti naturali al fine di giustificare un sistema giuridico, una prassi o una religione.