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Agricoltura nel neolitico

Agricoltura nel neolitico. Il neolitico segna il passaggio dall'economia nomade e seminomade delle comunità di cacciatori all'economia stanziale delle prime comunità di agricoltori e allevatori. L'uomo del neolitico conosce le rudimentali tecniche della coltivazione e utilizza la zappa per aumentare la fertilità del suolo. Tuttavia, non conosce ancora la rotazione delle colture e da questo deriva la vita semi-nomade delle comunità umane nel neolitico. Quando il terreno esaurisce la propria fertilità l'agricoltore è costretto ad abbandonarla e a migrare per cercare nuove terre da coltivare. Le principali colture del neolitico sono le seguenti:

  • cereali (vicino oriente)
  • grano (vicino oriente)
  • orzo (vicino oriente)
  • lino (vicino oriente)
  • miglio (estremo oriente)
  • mais (america)
  • zucchero (america)

L'innalzamento delle temperature e un clima meno rigido rispetto alle precedenti epoche della preistoria consentono all'uomo di espandersi e coltivare una grande quantità di terre emerse. Alcuni villaggi più favoriti degli altri nelle condizioni ambientali e dalla fertilità del terreno, come la Mesopotamia e il delta del Nilo, consentono agli agricoltori di ottenere una produzione agricola molto più alta che altrove, questo surplus agricolo consente alle comunità di crescere demograficamente. Lungo le rive dei grandi fiumi ( Tigri, Eufrate, Nilo, Indo ) sorgono le fondamenta delle prime grandi civiltà della storia umana. I terreni più fertili attirano in loco anche flussi migratori di popolazioni provenienti dall'esterno fino a trasformare i primi villaggi agricoli a carattere familiare o multi-familiare in veri e propri tessuti urbani ( proto città ), creando le fondamenta delle prime grandi civiltà della storia. Le aree più fertili del pianeta attirano in loco anche i gruppi umani precedentemente nomadi-cacciatori, trasformandoli in agricoltori. I villaggi diventano sempre più grandi e popolati. La crescita del numero dei membri appartenenti a una comunità favorisce indirettamente la divisione del lavoro, la specializzazione e le prime forme di stratificazione sociale. Con la crescita demografica delle comunità agricole nascono e si sviluppano indirettamente anche l'artigianato e il commercio.

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