Leggi sul grano nella teoria economica

Le leggi sul grano ( New Corn Laws ) sono approvate dal governo inglese nel 1816 su richiesta della classe dei proprietari terrieri. Consistono in una tariffa doganale sul prezzo del grano estero importato in Inghilterra.

Perché il governo inglese approva le leggi sul grano

Durante le guerre napoleoniche l'importazione delle derrate alimentari dall'estero ha spinto al rialzo il prezzo del grano in Inghilterra, aumentando le rendite dei proprietari terrieri inglesi.

Con la fine delle guerre napoleoniche e la restaurazione del Congresso di Vienna, nel 1815, si annuncia l'inizio di un periodo storico di pace e di relazioni internazionali stabili, che prelude a un aumento degli scambi commerciali.

Temendo la concorrenza del grano europeo, di prezzo inferiore rispetto a quello inglese, i proprietari inglesi fanno pressione sul governo per alzare delle barriere protezionistiche, applicando delle tariffe doganali sull'importazione del grano dall'estero.

le tariffe doganali sull'importazione del grano estero

Le leggi sul grano sono approvate nel 1816. Le tariffe doganali sul grano mantengono il prezzo inglese del grano a un livello elevato, sostenendo indirettamente la rendita della terra, con evidente vantaggio dei nobili proprietari terrieri.

Il conflitto di classe tra capitalisti e proprietari terrieri

L'approvazione delle leggi sul grano causa la nascita di un conflitto di interesse tra la classe sociale dei proprietari terrieri e i capitalisti borghesi.

il conflitto di interesse tra proprietari terrieri (aristocrazia) e capitalisti (borghesi)

L'Inghilterra sta vivendo un momento di rapido cambiamento. La Rivoluzione industriale sta trasformando il sistema economico inglese da agricolo a industriale ( Età della Restaurazione 1815-1848 ).

Inoltre, l'accumulazione di capitale sta spostando la ricchezza economica nelle mani della classe borghese. Ciò nonostante, con la restaurazione il potere politico torna nelle mani della classe nobile dei proprietari terrieri.

Le tariffe doganali sul grano producono i seguenti effetti redistributivi negativi sugli interessi economici dei capitalisti.

  1. Costo del lavoro più alto. Le tariffe doganali sull'import del grano mantengono alto il prezzo del grano inglese. Di conseguenza anche il salario di sussistenza dei lavoratori permane a livelli più alti. Ciò si traduce in un costo di produzione maggiore a carico delle industrie dei capitalisti.
  2. Scambi commerciali limitati. Le barriere protezionistiche limitano gli scambi esteri anche in altri settori non agricoli. Le imprese inglesi sono molto più competitive nella produzione dei prodotti industriali rispetto a quelle europee. Avrebbero maggiore profitto se si creasse un regime privo di ostacoli sugli scambi commerciali internazionali.

La borghesia capitalista critica le leggi sul grano e si batte politicamente per la loro abolizione.

le conseguenze delle corn law sul profitto dei capitalisti

Le implicazioni delle Corn Law sulla teoria economica

Il dibattito politico sulle leggi sul grano ha implicazioni anche sulla teoria economica classica. In particolar modo, la teoria di David Ricardo e di Thomas Robert Malthus.

I due economisti classici sono accomunati dalla stessa base metodologica, entrambi appartengono alla scuola classica, ma hanno opinioni politiche opposte sulle leggi sul grano. David Ricardo sostiene l'interesse dei capitalisti, mentre Malthus quello dei proprietari terrieri.

Le loro opere sono quasi contemporanee. Nel 1817 Ricardo pubblica la sua opera principale "Principles of Political Economy and Taxation di Ricardo". Tre anni dopo, nel 1820, Malthus pubblica la sua opera "Principles of Political Economy".

L'abolizione delle leggi sul grano

Le leggi sul grano sono abolite dalla Corona inglese nel 1846. Alla fine del lungo dibattito politico, la pressione sociale della classe dei capitalisti vince su quella dei proprietari terrieri.

A questo risultato contribuisce anche la teoria economica di Ricardo. L'economista inglese espone con chiarezza i vantaggi del libero scambio rispetto al protezionismo e la sua teoria economica si afferma come punto di riferimento per l'intera scuola classica.

Nella metà del XIX secolo l'accumulazione di capitale ha ormai arricchito la classe sociale borghese-capitalista che conquista facilmente il potere politico inglese, sostituendosi alla classe nobile nelle scelte di politica economica del paese.

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note
  1. La critica di David Ricardo alle leggi sul grano
  2. La difesa delle leggi sul grano da parte di Thomas Robert Malthus

La critica di David Ricardo alle leggi sul grano

L'economista inglese David Ricardo è uno dei principali critici dell'approvazione delle Leggi sul grano. La critica di Ricardo si basa sulla teoria della rendita differenziale intensiva. Secondo Ricardo, quando tutte le terre sono già coltivate, ogni impedimento all'importazione di grano dall'estero spinge il settore agricolo nazionale ad aumentare la produzione agricola interna tramite l'intensificazione del lavoro nei processi produttivi agricoli. Essendo la produttività del lavoro decrescente, questo causa una redistribuzione del reddito nazionale a favore dei proprietari terrieri, frenando l'accumulazione di capitale.

Secondo la visione classica dell'economia l'accumulazione di capitale può essere finanziata soltanto dal reddito dei capitalisti, essendo gli unici ad avere un'elevata propensione al risparmio. I proprietari terrieri, invece, spendono la propria rendita essenzialmente in consumi e servizi.


La difesa delle leggi sul grano da parte di Thomas Robert Malthus

L'economista T.R. Malthus appartiene alla scuola classica e condivide in gran parte lo stesso impianto teorico di Ricardo. Tuttavia, secondo Malthus il saggio di profitto è destinato ad aumentare nel tempo, mentre Ricardo sostiene il contrario. Se il saggio di profitto cresce e la classe capitalista risparmia l'intero suo sovrappiù, allora il valore della domanda non eguaglia il valore dell'offerta, contravvenendo alla legge di Say. Per questo motivo Ricardo sostiene la necessità di difendere le rendite, considerandole l'unico sostegno nel lungo periodo alla domanda effettiva del sistema economico nazionale.

La risposta di Ricardo a Malthus è abbastanza semplice. Secondo Ricardo il risparmio dei capitalisti si traduce interamente in una domanda di beni di investimento e lavoro. Essendo gli investimenti una parte della domanda, un eventuale crescita della quota dei profitti a scapito dei salari non deprime la domanda aggregata nazionale e la legge di Say viene rispettata.


Teoria economica classica


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