La teoria monetaria di Marx

Karl Marx non costruisce una vera e propria teoria monetaria. Secondo l'economista tedesco, la causa dei fenomeni economici è soprattutto l'economia reale. Tuttavia, Marx non ignora il ruolo della moneta perché il sistema monetario può amplificare le crisi economiche.

La domanda di moneta crea l'offerta di moneta

Dal punto di vista monetario Karl Marx ha una visione simile a quella della Scuola bancaria inglese.

Secondo Marx l'offerta di moneta si adegua automaticamente alla domanda di moneta senza bisogno di un intervento della banca centrale.

Questa ipotesi può essere espressa tramite l'equazione degli scambi.

l'equazione degli scambi di Marx

Nell'equazione degli scambi la velocità di circolazione monetaria (V) è determinata dal livello delle transazioni (T), ossia dalla domanda di moneta.

Lo stock di moneta (M) resta invariato perché la moneta svolge sia la funzione transazionale che prudenziale.

La moneta transazionale e prudenziale

Secondo Marx la moneta svolge due funzioni differenti:

  1. La moneta transazionale. È la moneta utilizzata negli scambi per l'acquisto merci e servizi. Si spende per soddisfare i propri bisogni.
  2. La moneta prudenziale. È la moneta detenuta come scorta di sicurezza per far fronte agli imprevisti e all'incertezza. È usata per preservare la ricchezza.

Le due funzioni della moneta sono alla base della teoria monetaria di Marx.

Un esempio pratico

Nei momenti di crisi e incertezza le persone acquistano meno merci ( - moneta transazionale ) e accumulano il denaro per far fronte ai propri bisogni futuri oppure tesoreggiano la moneta in attesa di tempi migliori ( + moneta prudenziale ).

la domanda di moneta transazionale e prudenziale

La quantità di moneta ( M ) complessiva resta invariata ma varia la sua composizione organica tra le due funzioni.

Le due componenti della moneta hanno velocità di circolazione differenti perché la moneta prudenziale viene tesoreggiata e circola poco.

Pertanto, varia la velocità di circolazione della moneta ( V ) nel sistema economico.

In questo caso specifico si riduce.

L'offerta di moneta è endogena

Nella teoria di Karl Marx l'offerta di moneta è endogena ed è composta dalla liquidità detenuta da tutti gli operatori economici.

A seconda della fase di crisi o di espansione, l'offerta di liquidità monetaria si adegua automaticamente alla domanda di moneta per soddisfare le transazioni commerciali.

La fase di crisi economica

Nelle fasi di crisi economica (-ΔT) gli operatori aumentano le scorte liquide in proprio possesso in attesa di tempi migliori.

il sistema bancario aumenta le scorte liquide di moneta nel tesoro

Il tesoreggiamento della moneta riduce automaticamente la velocità di circolazione (-ΔV).

l'equazione degli scambi in una fase di crisi economica

Nell'economia circola una minore quantità di liquidità.

L'offerta di moneta ( -ΔMV ) si riduce.

Nota. Marx pone l'attenzione sullo stock di moneta anziché sul flusso. Non considera importante l'offerta di moneta in un dato momento ma la quantità di moneta inattiva e latente. Nei suoi scritti lo stock di moneta è indicato come capitale monetario. A differenza di altri economisti, Marx non considera il flusso del credito o dell'offerta di moneta.

La fase di espansione economica

Viceversa, nelle fasi di crescita economica (+ΔT) gli operatori riducono la proprie scorta liquida in tesoro e la investono nelle attività produttive.

il tesoreggiamento si riduce e l'offerta monetaria aumenta

Pertanto, nel sistema economico si verifica un aumento della velocità di circolazione (+ΔM).

L'offerta di moneta (+ΔMV) aumenta.

Nota. La teoria marxiana della moneta trae diversi spunti dalla teoria della preferenza per la liquidità di Henry Thornton. L'autore inglese viene citato da Marx in diverse occasioni. Sia Thornton che Marx anticipano diversi aspetti della futura teoria della preferenza della liquidità di Keynes.

In conclusione, le scorte liquide sono anticicliche.

Durante le crisi le scorte aumentano mentre si riducono nelle fasi di crescita economica.

La moneta bancaria e il ciclo economico-monetario di Marx

Marx ha una visione ampia e moderna della moneta.

Secondo Marx la moneta è composta da circolante, depositi e cambiali.

Pertanto, il sistema bancario e creditizio svolge un ruolo determinante sia nell'offerta di moneta che nelle fluttuazioni del ciclo economico.

Le fluttuazioni del ciclo economico

Nelle fasi di espansione e di crescita economica gli operatori si indebitano per finanziare l'accumulazione e gli investimenti nella produzione.

Le aspettative positive agevolano l'accesso al credito. Le banche sono disposte a concedere finanziamenti con bassi tassi di interesse.

la fase di espansione del credito

In questa fase la differenza tra il saggio di profitto e il tasso di interesse è molto alta.

Cos'è il tasso di interesse per Marx? Secondo Marx il tasso di interesse è il prezzo del capitale monetario. A differenza del prezzo delle merci, il tasso di interesse non ha un valore normale ( naturale ) intorno al quale oscillare, ma è determinato esclusivamente dalle forze di mercato della domanda e dell'offerta di moneta.

Tuttavia, ai primi segni di rallentamento reale dell'economia, le imprese non riescono più a pagare i debiti.

Le imprese sono costrette ad aumentare il proprio indebitamento finanziario per pagare i debiti precedenti.

Da un lato il saggio di profitto si riduce, dall'altro le banche si espongono a un rischio maggiore.

In questa fase (2) il tasso di interesse comincia ad aumentare e l'accesso al credito diventa più difficile.

il ciclo economico-monetario

La stretta creditizia provoca una crisi di liquidità nel sistema economico.

La liquidità torna ad accumularsi nelle riserve di sicurezza delle banche, in attesa di tempi migliori.

Alcune imprese non riescono a pagare i debiti, né ad accedere a nuovi finanziamenti. Pertanto, sono costrette a cessare l'attività.

la stretta creditizia

Il fallimento delle imprese insolventi (3) causa la crescita della disoccupazione e la riduzione della domanda aggregata delle merci.

Questo peggiora ulteriormente la crisi dell'economia reale.

Una parte delle merci non viene venduta e si accumula nei magazzini, facendo crollare il prezzo delle merci e il saggio di profitto delle imprese.

Altre imprese falliscono ed escono dal mercato.

Fin quando la crisi economica tocca il fondo.

Nota. Il sistema torna nuovamente a crescere quando il capitale monetario latente è molto alto, i lavoratori accettano una riduzione salariale e gran parte delle imprese più inefficienti sono uscite dal mercato. In questa situazione il tasso di interesse si riduce e le banche avviano una nuova fase di espansione del credito. A questo punto il sistema economico è pronto per la ripresa economica.

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