Scuola marxista ( economia )

La scuola marxista interpreta l'origine e il funzionamento dei fenomeni economici sulla base della teoria economica di Karl Marx. Nella storia del pensiero economico la scuola marxista ha origine dalla scuola classica ma, pur partendo da una medesima base teorica, le due scuole divergono radicalmente sulle conclusioni politiche. A differenza dei classici, gli economisti marxisti interpretano i fenomeni economici per criticare il sistema economico capitalistico. La scuola marxista riprende la teoria del valore-lavoro dell'economista classico David Ricardo, in base al quale il valore delle merci è determinato dalla quantità della forza lavoro impiegata, direttamente o indirettamente, nella produzione della merce stessa. Secondo la scuola marxista il salario per remunerare i lavoratori non eguaglia il valore-lavoro delle merci poiché il capitalista si appropria di una parte del valore tramite il profitto. Nella teoria del valore marxista il lavoro non viene, quindi, remunerato pienamente e ciò costituisce una forma di sfruttamento del lavoro. Una volta remunerati i lavoratori ( salario ), il capitalista si appropria della parte residua ( plusvalore ) del valore della produzione.

Plusvalore = Valore - Salario

Il grado di sfruttamento del lavoro subordinato è dato dal rapporto tra il salario e il plusvalore. La presenza del plusvalore influenza la distribuzione della ricchezza a favore dei capitalisti, togliendo risorse altrimenti destinate a remunerare i lavoratori. Nel corso del tempo il processo di accumulazione capitalistico concentra la proprietà delle risorse produttive nelle mani di pochi capitalisti. La classe dei lavoratori ( proletari ) è, invece, sempre più numerosa e povera. La crescente ricchezza dei capitalisti aumenta la capacità produttiva del sistema economico ma, essendo basata su un sistema distributivo iniquo ( sfruttamento del lavoro ), non aumenta la capacità di acquisto dei lavoratori. Quando l'offerta produttiva cresce più che proporzionalmente rispetto alla domanda, nel lungo periodo il sistema economico capitalistico è destinato a periodiche crisi di sovraproduzione. Le crisi di sovraproduzione si alternano ciclicamente, diventando sempre più gravi e intense, fino alla rivolta della classe proletaria ( sfruttata ) e alla caduta della società capitalista. Secondo la scuola marxista, nel lungo periodo il sistema economico capitalistico non tende verso uno stato stazionario di piena occupazione, come affermato dalla scuola classica, bensì alla rivoluzione proletaria, alla fine dell'economia capitalistica ( capitalismo ) e alla successiva affermazione dell'economia socialista ( socialismo ).

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Il socialismo

  1. Il pensiero economico socialista
  2. Le origini
  3. La scuola marxista
  4. Karl Marx

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