Henry Thornton

Henry Thornton è un banchiere britannico degli inizi del XIX secolo. Nasce a Clapham nel 1760. Diventa membro del Parlamento. Partecipa alla scrittura del Bullion Report nel 1810. Nel corso della sua attività lavorativa scrive diverse pubblicazioni sul funzionamento del sistema monetario e creditizio inglese. Un suo studio del 1802 diventa uno dei principali testi di economia monetaria del XIX secolo. Tra le varie intuizioni, Thornton comprende l'importanza del tasso di interesse come leva di politica monetaria e approfondisce l'origine dell'inflazione dei prezzi. È anche un evangelizzatore e si distingue per molte opere di filantropia. Muore a 55 anni nel 1815.

Il pensiero economico di Thornton

Thornton è inizialmente favorevole alla decisione di sospendere la convertibilità della sterlina nel 1797 ( Restriction Act ). Tuttavia, la ritiene soltanto una misura eccezionale per fronteggiare il drenaggio dell'oro causato dalla guerra.

In effetti Thornton è un bullionista ed è uno dei principali sostenitori del Gold Standard.

Riprende gli studi di Hume ed elabora un meccanismo prezzi-flusso monetario, come Ricardo, sul quale viene costruita la teoria quantitativa della moneta.

la formula della teoria quantitativa della moneta

Secondo Thornton, in regime di inconvertibilità si instaura una relazione tra l'eccesso di emissione monetaria, l'aggio dell'oro e il deprezzamento del cambio.

Fin qui, le somiglianze con la teoria monetaria degli altri bullionisti inglesi sono ben evidenti.

I fattori esogeni del drenaggio dell'oro

A differenza di Ricardo e di altri bullionisti, Henry Thornton ammette la possibilità che anche altri fattori esogeni influiscano sull'aggio dell'oro e il deprezzamento del cambio.

L'emissione monetaria non è l'unica causa possibile del drenaggio. Vanno considerati anche altri fattori esogeni come le guerre, il panico, i cattivi raccolti, ecc.

Nota. Da questo punto di vista Thornton sposa alcune tesi antibullioniste.

Secondo Thornton la moneta è composta da vari mezzi di scambio ( es. contanti, cambiali, ecc. ), ognuno dei quali ha una propria velocità di circolazione.

Nota. Anche questa è un'altra tesi anti-bullionista sposata da Thornton. I bullionisti considerano la moneta solo come circolante. Gli antibullionisti, invece, hanno una visione più moderna della moneta e la considerano composta dal circolante, dai depositi e dalle cambiali.

Thornton elabora una propria teoria della preferenza della liquidità.

Durante una guerra o una crisi si crea una situazione di estrema incertezza e gli operatori possono decidere di tesoreggiare la moneta oppure utilizzare mezzi di scambio differenti, facendo così variare la moneta in circolazione senza alcun intervento della banca centrale.

Nota. Questa intuizione di Thornton è un'anticipazione della teoria della preferenza della liquidità di Keynes.

In tale circostanza, si riduce la quantità di moneta ( drenaggio interno ) e si innescano degli effetti deflattivi sui prezzi con conseguente calo degli investimenti produttivi.

Durante una crisi si riducono anche le riserve auree della banca centrali, per far fronte al pagamento delle merci estere o per finanziare gli alleati durante una guerra.

Seguendo alla lettera i dettami bullionisti, per frenare il drenaggio dell'oro la banca centrale dovrebbe ridurre l'emissione monetaria.

Così facendo, però, si aggraverebbe ulteriormente la scarsità di moneta e la deflazione sui prezzi interni, con conseguenti effetti negativi sull'economia reale.

In conclusione, il meccanismo di aggiustamento automatico non è sempre la politica più efficace per frenare il drenaggio dell'oro, se la causa dipende da fattori esterni ( guerre, incertezza, cattivi raccolti, ecc. ).

le cause esogene del drenaggio dell'oro

Per questa ragione Thornton suggerisce una politica monetaria discrezionale gestita dalla banca centrale in chiave anticiclica per garantire la stabilità monetaria.

La politica monetaria nel breve e lungo periodo

Come altri bullionisti anche Henry Thornton considera inefficace la politica monetaria nel lungo periodo, perché la massa monetaria aumenta i prezzi interni peggiorando gli scambi con l'estero.

Tuttavia, secondo Thornton la politica monetaria può avere effetti reali nel breve periodo.

L'espansione monetaria decisa dalla banca centrale causa un aumento dei prezzi interni.

A parità di salari, questo si traduce in un aumento del saggio di profitto delle imprese e quindi degli investimenti, della produzione e dell'occupazione ( effetti reali di breve periodo ).

gli effetti reali della moneta nel breve periodo

L'inflazione sui prezzi interni riduce indirettamente anche i salari reali, creando una sorta di risparmio forzoso a favore dell'accumulazione di capitale.

Nota. Il risparmio forzoso riduce la domanda interna ma questo fenomeno è comunque compensato dagli effetti sulla distribuzione del reddito ( occupazione ) e dall'aumento della produzione.

Il tasso di interesse come strumento di politica monetaria

Un'altra intuizione di Thornton è l'importanza del tasso di interesse come leva della politica monetaria.

La banca centrale può variare il tasso di sconto per modificare la struttura dei tassi di interesse nel settore bancario e creditizio.

gli effetti reali della politica monetaria tramite la variazione del tasso di sconto

La manovra del tasso di sconto produce effetti sul credito.

Esempio. In un periodo di crisi, la riduzione del tasso di sconto espande il credito da parte delle banche mentre il minore costo del denaro ( tasso di interesse applicato sul credito ) aumenta la domanda di investimento da parte delle imprese.

Pertanto, l'emissione monetaria non è l'unico strumento di politica monetaria nelle mani della banca centrale.

La critica alla legge sull'usura

All'inizio del XIX secolo in Inghilterra sono in vigore delle leggi antiusura che impediscono l'adozione di tassi di interesse superiori al 5% ( interesse legale ).

Tuttavia, il tetto al tasso di interesse impedisce qualsiasi tentativo di frenare l'espansione creditizia, nei periodi in cui il saggio di profitto è superiore al 5%.

l'espansione monetaria senza freni quando il tasso di interesse è max. il 5%

L'eccessiva espansione monetaria porta con sé i germi della futura crisi, accelera l'inflazione e accentua i futuri effetti negativi della recessione, in termini di stretta monetaria, caduta della produzione e dell'occupazione.

Per questa ragione Thornton suggerisce l'eliminazione della legge antiusura e la liberalizzazione del tasso di interesse.

Senza la legge antiusura, il tasso di sconto diventa uno degli strumenti più efficaci della politica monetaria anticiclica nelle mani della banca centrale.

Le opere di Thornton

  1. Un'indagine sulla natura e sugli effetti del credito cartaceo della Gran Bretagna ( 1802 )
    An Enquiry into the Nature and Effects of the Paper Credit of Great Britain

https://www.okpedia.it/henry-thornton


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La teoria monetaria classica

  1. La teoria monetaria nei classici
  2. I bullionisti
  3. Gli anti-bullionisti
  4. La Scuola metallista
  5. La Scuola bancaria

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