Bullionisti inglesi 1800

I bullionisti inglesi sono una corrente politica ed economica agli inizi del XIX secolo. I bullionisti si oppongono alla decisione del governo inglese di sospendere la convertibilità della sterlina in oro tramite il Restriction Act. I bullionisti considerano il Restriction Act come un intervento dello Stato nelle scelte private e, quindi, dannoso per il benessere collettivo. Si schierano con i bullionisti alcuni economisti classici come David Ricardo e Henry Thornton.

Perché i bullionisti sono contrari al Restriction Act

Secondo i bullionisti, il regime di incovertibilità consente alla Banca centrale ( Banca d'Inghilterra ) di emettere una quantità maggiore di banconote ( moneta ), causando l'inflazione e il deprezzamento della valuta inglese.

E' evidente nei bullionisti il richiamo alla teoria monetaria ortodossa ossia alla teoria quantitativa della moneta.

la formula della teoria quantitativa della moneta

I bullionisti deducono l'espansione monetaria dalla caduta del cambio della sterlina al di sotto del rapporto alla pari con le altre valute.

Nota. Il rapporto alla pari tra due valute ( parità aurea ) è quello determinato dal prezzo dell'oro alla Zecca.

In regime di convertibilità, quando il tasso di cambio va al di sotto del limite fissato dai punti dell'oro, agli importatori conviene convertire la valuta nazionale in oro per pagare le importazioni con il metallo, anziché convertire la valuta nazionale in quella straniera.

Cosa sono i punti dell'oro? Sono limiti determinati dalle spese di trasporto e di assicurazione dell'oro da un paese all'altro. Il pagamento in oro implica dei rischi, perché il metallo viaggia come una merce ed è soggetto ai furti, ai naufragi, al costo del trasporto, ecc. Si tratta di costi aggiuntivi per gli acquirenti. Entro i punti dell'oro, alle compagnie mercantili conviene utilizzare il pagamento con le banconote tramite i canali bancari, anche se il cambio tra le due valute non è in parità aurea. Quando un tasso di cambio eccede il limite dei punti dell'oro, agli importatori conviene convertire la valuta nazionale in oro per pagare l'acquisto delle merci importate con il metallo prezioso anziché convertire le banconote nazionali. La conversione della valuta nazionale in oro, presso la banca centrale del paese, riduce la quantità aurea dello Stato e l'emissione di banconote, contribuendo a frenare il deprezzamento della valuta.

Non essendo convertibile in oro la sterlina, il punto dell'oro non incide sulle decisioni delle compagnie mercantili. Una volta oltrepassato il punto dell'oro, le compagnie sono comunque costrette a pagare le merci importate con la valuta nazionale

Inoltre, gli operatori non possono convertire le banconote in valuta anche se l'aggio dell'oro è alto. Di conseguenza, l'aggio dell'oro permane per un prolungato periodo di tempo.

Nota. Se gli operatori potessero convertire l'oro, l'aggio dell'oro scomparirebbe. Si ridurrebbe la quantità aurea presso la banca centrale e quest'ultima sarebbe costretta a diminuire l'emissione di banconote. La restrizione monetaria consentirebbe ai prezzi interni di diminuire, aumentando la competitività delle merci nazionali rispetto a quelle straniere, a vantaggio delle esportazioni nazionali. Questo processo però non è possibile se la valuta nazionale non è convertibile in oro.

In regime di inconvertibilità, secondo i bullionisti, il processo di deprezzamento valutario della sterlina non si arresta. Al contrario, la sterlina si deprezza sempre di più perché la banca centrale mantiene la sua quantità aurea e continua a emettere banconote, aumentando la quantità complessiva di sterline in circolazione.

gli effetti del regime di inconvertibilità della sterlina sul deprezzamento valutario

L'eccesso di moneta in circolazione spinge al rialzo i prezzi nazionali interni e deprime le esportazioni, peggiorando ulteriormente il tasso di cambio con le valute estere.

A sua volta, il peggioramento del tasso di cambio rende più costose le materie prime importate e aumenta ulteriormente il prezzo delle merci prodotte in Inghilterra, creando un circolo vizioso di deprezzamento valutario.

Il Bullion Committee ( 1810 )

Nel 1810 i bullionisti presentano al Parlamento inglese il rapporto Bullion Committee, in cui individuano le cause del deprezzamento della sterlina nel regime di inconvertibilità della valuta e propongono come soluzione il ritorno alla convertibilità della sterlina in oro.

https://www.okpedia.it/bullionisti-inglesi-1800


Segnala un errore o invia un suggerimento per migliorare la pagina


La teoria monetaria classica

  1. La teoria monetaria nei classici
  2. I bullionisti
  3. Gli anti-bullionisti
  4. La Scuola metallista
  5. La Scuola bancaria

FacebookTwitterLinkedinLinkedin