Divisione del lavoro
La divisione del lavoro è la tendenza dei sistemi economici verso la specializzazione del lavoro. Il fenomeno della divisione del lavoro viene osservato per prima dall'economista Adam Smith che, nella sua opera "La Ricchezza delle nazioni" del XVII secolo, osserva la tendenza dei sistemi produttivi di assegnare funzioni specializzate ai lavoratori per aumentare la produttività. Quando un lavoratore deve compiere soltanto alcune operazioni, si specializza su quest'ultime, maturando un'esperienza e una praticità superiore a quella di un lavoratore generico ( specializzazione ). Un lavoratore specializzato a compiere soltanto alcune operazioni, riesce ad effettuarne un maggiore numero in un'ora rispetto a un lavoratore che, invece, svolge più operazioni e funzioni. Le imprese produttrici possono, pertanto, aumentare la quantità della produzione suddividendo il processo produttivo in una sequenza di operazioni e assegnando a ciascun lavoratore una particolare operazione. La divisione del lavoro consente, quindi, di aumentare la produzione e di ridurre il costo unitario della produzione ( efficienza ). Nel mondo dell'impresa la divisione del lavoro trova la sua massima applicazione nel taylorismo e nella catena di montaggio industriale.
Alienazione del lavoratore. La divisione del lavoro è anche associata al fenomeno dell'alienazione del lavoratore. Quando un lavoratore deve svolgere soltanto alcune operazioni, ripetute nel tempo, il luogo di lavoro perde la sua natura umana, diventa monotono e produce la frustrazione ( stress ) del lavoratore. Il problema dell'alienazione si verifica, in particolar modo, nelle prime fasi di diffusione della meccanizzazione della produzione durante la rivoluzione industriale, quando il lavoratore è costretto ad adattarsi al ritmo di produzione della macchina. Successivamente, grazie al progresso tecnologico il problema dell'alienazione tende a scomparire. I lavori ripetitivi e monotono sono sempre più svolti dalle macchine ( robots ) e all'uomo spetta soltanto il compito di gestire e di controllare il lavoro delle macchine dall'alto, senza doversi adattare alla velocità di produzione dei macchinari.
Divisione del lavoro nella storia. Da un punto di vista più allargato la divisione del lavoro è osservabile anche nella storia. A partire dalle prime civiltà, l'uomo ha suddiviso le diverse funzioni produttive. Ad esempio, il surplus agricolo nell'antico Egitto e in Mesopotamia consente la nascita del settore artigianale e amplia la varietà di beni economici a disposizione della popolazione. Un artigiano non deve preoccuparsi di coltivare il cibo, può specializzarsi nella produzione di manufatti e scambiare questi ultimi per ottenere il cibo necessario per vivere. Essendo specializzato a produrre manufatti, la produttività dell'artigiano è superiore rispetto a quella che un agricoltore avrebbe se si mettesse a produrre manufatti, e viceversa. In conclusione, in una società la divisione del lavoro e la specializzazione consentono di ottenere una maggiore quantità di produzione a parità di risorse disponibile.