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Califfati arabi

Dopo la morte di Muhammad ( Maometto ) il governo del mondo arabo-islamico viene suddiviso tra quattro vicari ( khalifa ) detti califfi.

I califfi sono sostituti del Profeta. Oltre a guidare il popolo nelle scelte politiche, svolgono anche funzioni spirituali perché nella religione islamica sono considerati rappresentati di Dio.

I quattro califfi della civiltà araba sono i seguenti:

  • Abu Bakr
  • Omar
  • Othman
  • Alì

I califfi governano nei trent'anni successivi alla morte di Muhammad.

Sotto la loro guida l'impero islamico si espande verso nord-ovest, nei territori dell'impero persiano sassanide ( Persia ) e dell'impero romano-bizantino ( Siria, Egitto, Nord Africa ).

L'impero persiano sassanide esce indebolito dalle guerre con i bizantini e viene conquistato facilmente dagli arabi.

I bizantini, invece, riescono a fronteggiare l'invasione araba ma perdono comunque molti territori sul campo di battaglia.

Inizialmente i califfati sono accomunati tra loro dalla lotta agli "infedeli" ( guerra santa ) e dal desiderio di convertire le altre popolazioni all'Islam.

Successivamente, i contrasti politici interni spingono i califfi l'uno contro l'altro. Scoppiano ribellioni, congiure e guerre civili. I califfi Omar, Othman e Alì sono uccisi.

L'era dei califfati si conclude nel 661, quando la dinastia degli Omayyadi sulle altre.

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