Restrizioni verticali

Le restrizioni verticali sono rapporti commerciali tra imprese in stati successivi del processo produttivo, in cui una delle due imprese vincola le scelte dell'altra tramite apposite formule contrattuali che limitano il prezzo di vendita e le decisioni di impresa. Ad esempio, l'impresa a valle può vincolare l'impresa a monte di applicare un determinato prezzo di vendita nel medio periodo e/o di garantire l'esclusività della cessione di un servizio o di un bene semilavorato. Essendo scambi commerciali tra imprese in stadi successivi di un processo di produzione, le restrizioni verticali sono una particolare tipologia di relazione verticale tra imprese. Nella restrizione verticale le due imprese sono economicamente e giuridicamente indipendenti tra loro, in caso contrario si parlerebbe di integrazione verticale.

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note


  • Impatto negativo delle restrizioni verticali sul benessere sociale. Le restrizioni verticali hanno un'influenza ambigua sul benessere collettivo, da un lato questo tipo di accordi riducono la concorrenza tra le imprese, innalzando il prezzo del prodotto finale al consumatore, ma dall'altro possono anche apportare vantaggi. La presenza delle clausole restrittive nei contratti commerciali ostacolano la libera concorrenza, in particolar modo quando l'impresa con maggiore potere contrattuale pone una clausola di esclusività. Questa pratica costituisce spesso una barriera di entrata sul mercato in quanto vincola le imprese agli scambi commerciali soltanto con un determinato soggetto giuridico. L'accentramento del potere di mercato e la riduzione del grado di competitività spingono al rialzo il prezzo del prodotto finito. Le politiche e le normative antitrust dei paesi hanno lo scopo di rimuovere queste barriere e punire le imprese colluse. Il ritorno alla concorrenza apporta un vantaggio ai consumatori sia in termini di minore prezzo di acquisto che di maggiore volume di produzione, ossia disponibilità e accessibilità della merce.
  • Benefici sociali positivi. In alcuni casi la concorrenza può ledere alla qualità del prodotto. Quando le imprese competono tra loro per conquistare la domanda, spesso sono costrette a ridurre delle voci di costo che intaccano sulla qualità del servizio e sul grado di soddisfazione del consumatore finale. È il caso, ad esempio, del servizio di assistenza ai clienti, dei servizi di informazione e supporto all'acquisto, delle attività pubblicitarie e promozionali, ecc. In questo caso, l'imposizione di un prezzo minimo di vendita da parte di un monopolista a monte ( es. franchisor ) sulle imprese a valle può ridurre l'antagonismo. Nel franchising alcuni servizi sono centralizzati ( es. pubblicità, assistenza tecnica e commerciali, informazioni, ecc. ) proprio per evitare che ogni singolo affiliato possa tagliare su queste voci. Pur pagando un prezzo più elevato, il consumatore beneficia di una superiore qualità del servizio e si ottiene un livello più alto di benessere sociale. Questa tesi ha spinto alcuni stati a rivedere le politiche normative antitrust, passando da un approccio rigido a uno più elastico, in cui i trust sono analizzati caso per caso.
  • Difficolta di controllo sulle restrizioni verticali. Le restrizioni verticali sono difficili da individuare poiché nascono da accordi privati. Il contratto commerciale vincola i due imprenditori al rispetto delle clausole contrattuali e le possibilità di ispezione da parte delle autorità esterne sono minime. Le restrizioni sono molto evidenti quando riguardano le imprese a valle e il prezzo finale al dettaglio del prodotto. Viceversa, quando il vincolo è basato sui prezzi dei beni all'ingrosso, questi ultimi hanno minore notorietà e sono più difficili da controllare.
  • Spinta all'integrazione verticale. Per evitare i controlli antitrust le imprese a monte e a valle potrebbero fondersi in un'unica azienda integrata, trasformando le restrizioni verticali dei contratti in una semplice scelta interna di politica aziendale. Tuttavia, il processo di integrazione implica comunque un costo da sostenere e non è detto che sia sempre la scelta più conveniete. Inoltre, l'azienda integrata si espone maggiormente ai controlli antitrust poiché si estende su stadi differenti dello stesso processo produttivo.


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