Antitrust
L'antitrust è un insieme di leggi e norme finalizzate a tutelare la concorrenza di mercato tra le imprese e contrastare la formazione dei monopoli. Le normative antitrust ( politica antitrust ) sono giustificate dall'interesse sociale conseguente all'allocazione più efficiente delle risorse in regime di concorrenza rispetto alle situazioni di monopolio. La concentrazione del potere economico causa un rialzo dei prezzi e una minore spinta verso l'innovazione e il miglioramento dei prodotti, aspetti che nel lungo periodo possono penalizzare la competitività non solo dell'azienda monopolistica ma anche dell'intero sistema economico. L'ingresso di un'impresa in un mercato apporta un miglioramento nel benessere sociale, in quanto aumenta la quantità offerta del prodotto/servizio e riduce il prezzo di mercato ( ceteris paribus ). Ad esempio, l'ingresso di un'impresa in un mercato di monopolio ha un forte impatto sulla quantità offerta e sul prezzo di mercato. Per proteggere la propria posizione dominante, il monopolista può innalzare barriere di entrata e/o applicare delle strategie di prezzo predatorio, al solo scopo di impedire l'ingresso sul mercato da parte di nuove imprese o per espellere quelle già entrate sul mercato. La politica predatoria riduce il benessere sociale nel medio-lungo periodo, poiché è finalizzata a ridurre la concorrenza sul mercato, ed è oggetto di attenzione da parte del policy maker. Le autorità pubbliche possono intervenire sul mercato tramite la politica antitrust per eliminare le situazioni di abuso di posizione dominante.
Origine delle normative antitrust. Le legislazioni antitrust hanno avuto origine nei paesi a maggiore tradizione liberista. La prima legge antitrust è lo Sherman Act, approvata negli Stati Uniti nel 1890 per contrastare le situazioni di posizione dominante sul mercato da parte delle imprese private. Allo Sherman Act sono seguiti il Clayton Act nel 1914 e il Celle-Kefauer Act nel 1950.
Antitrust in Europa e in Italia. In Europa la normativa antitrust è stata introdotta con l'articolo 3 del Trattato Istitutivo della Comunità Europea mediante il divieto di intese pregiudizievoli al commercio tra gli Stati membri e restrittive della concorrenza all'interno del mercato comune (art. 81), il divieto di abuso di posizione dominante da parte delle imprese, la regolamentazione degli interventi degli Stati membri in economia per evitare l'aiuto economico del governo a favore delle imprese nazionali. In Italia la normativa antitrust è disciplinata dalla legge n.287/1990 che ha istituito l'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
- Strategia dei prezzi predatori. È molto difficile attuare la politica antitrust per contrastare la strategia dei prezzi predatori in quanto il policy maker non ha le informazioni sufficienti per valutare oggettivamente il comportamento predatorio e/o riconoscere il prezzo predatorio da un prezzo normale. In particolar modo, quando una nuova impresa entra in un mercato tende a far ridurre il prezzo, poiché le imprese già operanti si adeguano alla presenza dell'impresa entrante. È quindi difficile riconoscere la riduzione naturale del prezzo dal prezzo predatorio.
- Test di Areeda-Turner. Il test di Areeda-Turner è un criterio di individuazione dei prezzi predatori sulla base della comparazione tra il prezzo e il costo marginale di produzione. Quando l'impresa vende un prodotto a un prezzo inferiore al costo marginale, sta producendo in perdita e, pertanto, sta probabilmente applicando un prezzo predatorio sulla base di una scelta strategica.
- Fallimenti delle politiche antitrust. Le politiche antitrust possono produrre effetti negativi sul mercato nei casi in cui intervengono per correggere situazioni non predatorie. Ad esempio, in una promozione di lancio un'impresa adotta un prezzo sotto costo per favorire la conoscenza del prodotto. Le promozioni non sono un comportamento predatorio, poiché non sono mirate ad espellere i concorrenti dal mercato, ma potrebbero essere giudicate come tali a seconda dei criteri di controllo antitrust ( test Areeda-Turner ) adottati dal policy-maker. Un intervento da parte dell'autorità antitrust per reprimere la riduzione di un prezzo basso, applicato per finalità promozionali ( non predatorie ), causa una perdita di benessere sociale. Quest'ultimo caso è un esempio di fallimento della politica antitrust.
- Principio della recuperabilità delle perdite. Nella politica antitrust statunitense non viene preso in esame il prezzo di vendita di un bene/servizio, bensì la recuperabilità nel lungo periodo delle perdite di breve periodo. Se un'impresa beneficia di maggiori guadagni da monopolio nel lungo periodo, grazie alle scelte compiute nel breve periodo, allora si tratta di comportamento predatorio.