Caso e scienza
Il caso è un evento derivante da un fenomeno di difficile o impossibile previsione. Il caso ( casualità ) e la scienza hanno percorso un cammino comune e spesso contrapposto. Fino al XVII secolo ogni fenomeno è interpretato sulla base del dogma religioso e la casualità degli eventi è associata al mistero del disegno divino. Il compito della scienza si limita alla classificazione della realtà, ritenuta eterna e immutevole. La scienza è descrittiva, classificatoria e fissista.
Il caso e il determinismo scientifico. Con l'illuminismo e l'affermazione della scienza moderna muta sia la visione della realtà e sia quella del caso. Il caso non è più il mistero divino ma soltanto l'ignoranza dell'uomo sulle leggi che regolano l'universo Nella visione scientifica si afferma il determinismo, ogni trasformazione può essere interpretata con assoluta certezza tramite leggi semplici e universali, spetta comunque all'uomo il compito di indagare e scoprire le leggi e i nessi tra gli eventi. La visione deterministica trova il suo apice nel XVIII con la teoria sulla selezione naturale di Charles Darwin. Anche nei primi anni del Novecento lo stesso Einstein si pronuncia sull'argomento con la famosa frase "Dio non gioca a dadi". Il caso diventa così il sinonimo dell'ignoranza. Si ricorre al calcolo probabilistico soltanto in rari casi.
Il caos deterministico e le scienze della complessità. Nel corso del Novecento la visione scientifica del caso viene però rivalutata. Nella prima metà del secolo il determinismo e il positivismo classico entrano in crisi. Le nuove scoperte scientifiche delineano un mondo sorretto da leggi complesse. La stessa realtà si presenta a strati ( meccanica quantistica ) e non sempre è interpretabile tramite leggi semplici e universali. In questo nuovo contesto la complessità non è più soltanto il riflesso dell'ignoranza ma anche l'essenza stessa dei fenomeni. Negli anni '30 inizia ad affermarsi la scienza della complessità e, pochi decenni dopo, la teoria del caos deterministico. Edward Lorentz analizza l'instabilità dei sistemi che, pur essendo identici ed isolati, possono manifestare nel tempo dei comportamenti diversi ed essere soggetti anche a piccole variazioni nelle condizioni iniziali di esistenza. La conoscenza delle leggi non implica più necessariamente la prevedibilità del fenomeno. Il caso non è più soltanto l'ignoranza dell'uomo ma, molte volte, anche una parte intrinseca della natura stessa della realtà. Ad esempio, non si può prevedere con estrema certezza il cammino di un asteroide o prevedere a lungo termine le condizioni meteorologiche di un luogo. Parafrasando le parole di Einstein, nel corso del Novecento l'uomo si accorge che "Dio gioca a dadi". Il caso e la casualità entrano così a far parte del linguaggio scientifico e della stessa scienza.