Tasso di interesse nella teoria economica

Il tasso di interesse è un fenomeno economico che può essere spiegato in modo diverso a seconda della teoria economica di riferimento. In questa pagina sono riepilogati i diversi approcci al tasso di interesse da parte dei neoclassici, dei keynesiani e la successiva opera di sintesi compiuta dall'economista Hicks.

Tasso di interesse nella teoria neoclassica

Nella teoria neoclassica il tasso di interesse è un fenomeno reale in quanto è determinato dalle scelte di risparmio e di investimento degli operatori economici.

Critica di keynes
. Secondo Keynes il modello neoclassico è indeterminato in quanto la funzione di risparmio neoclassica non è indipendente dal reddito. Il livello di reddito influisce sul risparmio. Esistono, pertanto, diverse funzioni di risparmio, una per ogni livello di reddito, ognuna delle quali presenta una relazione inversa tra risparmio e tasso di interesse. In conclusione, secondo Keynes, per uscire dall'impasse è necessario considerare il tasso di interesse come variabile esterna al mercato reale.

Tasso di interesse nella teoria keynesiana

Nella teoria keynesiana il tasso di interesse è un fenomeno monetario in quanto è determinato dall'incontro della domanda di moneta e dell'offerta di moneta Secondo Keynes il tasso di interesse è determinato dal settore monetario. La teoria di Keynes sul tasso di interesse è conseguente alle critiche avanzate dall'economista al modello neoclassico. Keynes critica l'approccio neoclassico del tasso di interesse come fenomeno reale, dimostrando l'indeterminatezza del modello economico neoclassico, e propone di considerarlo come una variabile determinata dal mercato monetario, esterna e indipendente dal mercato reale.

MERCATO DELLA MONETA


Critica di Hicks. Il tasso di interesse non è determinato soltanto dall'incontro della domanda di moneta con l'offerta di moneta L'equilibrio del mercato monetario è soltanto un equilibrio parziale. Per determinare il tasso di interesse è necessario considerare la relazione generale tra fenomeni monetari e fenomeni reali del sistema economico.

Tasso di interesse nella "Sintesi" di Hicks

Secondo la sintesi di Hicks il tasso di interesse è determinato contemporaneamente sia dal mercato reale che dal mercato monetario. Nel modello IS-LM, sviluppato da Hicks, il tasso di interesse è determinato sia dalla condizione di equilibrio del mercato reale degli investimenti e del risparmio ( IS ) e sia dalla condizione di equilibrio del mercato della moneta ( LM ). Il tasso di interesse non è più soltanto un fenomeno reale, né soltanto un fenomeno monetario. In tal modo Hicks si allontana sia dalle posizioni estreme della teoria neoclassica e sia da quelle della teoria keynesiana. Il tasso di interesse è contemporaneamente sia un fenomeno reale che monetario ( fenomeno reale-monetario ).

MODELLO IS-LAM

Nella teoria hicksiana il mercato monetario e il mercato reale sono interdipendenti. Non è, quindi, possibile né calcolare il reddito (y) senza considerare il tasso di interesse (i), né calcolare il tasso di interesse (i) di equilibrio senza considerare il reddito (y). Secondo Hicks l'analisi degli equilibri parziali del mercato reale e del mercato della moneta, tipica dell'appoccio neoclassico e di quello keynesiano, non consente di considerare le retroazioni di effetti da un mercato all'altro. Il reddito dipende dal tasso d'interesse come il tasso di interesse dipende dal reddito. Ad esempio, la seguente catena causale mostra l'effetto di un aumento esogeno di moneta ( impulso monetario ).

TASSO DI INTERESSE SECONDO HICKS

L'aumento dell'offerta di moneta ( +ΔM ) determina la riduzione del tasso di interesse ( -Δi ). A sua volta, secondo il modello keynesiano la riduzione del tasso di interesse incrementa gli investimenti ( +ΔI ) da parte degli operatori economici e, pertanto, il reddito ( ΔY ) del sistema economico. L'incremento del reddito aumenta la domanda di transazioni e, quindi, il fabbisogno di moneta ( domanda di moneta ) degli operatori. La crescita della domanda di moneta ( +ΔL ) spinge al rialzo il tasso di interesse ( +Δi ). In conclusione, l'impulso monetario genera degli effetti sul mercato reale ( +Y ) ma anche un fenomeno di retroazione dal mercato reale al mercato monetario. Le stesse retroazioni si verificano anche nel caso di un impulso fiscale ( retroazione monetaria ). Nello schema di Hicks è indispensabile considerare sia gli effetti del mercato monetario sul mercato reale che quelli del mercato reale sul mercato monetario. In entrambi i mercati è necessario utilizzare le variabili del reddito ( Y ) e del tasso d'interesse ( i ) come variabili determinanti dell'equilibrio economico.

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