La lotta iconoclasta nell'impero bizantino

Nel VIII l'impero bizantino subisce una profonda crisi religiosa.

L'imperatore bizantino Leone III Isaurico abbraccia l'iconoclastia e proibisce il culto delle immagini sacre ( icrone ) nelle case, nelle chiese e nei monasteri.

Cosa significa iconoclastia

L'iconoclastia è una parola composta dai termini greci eikon ( immagine ) e klao ( rompere ). Significa distruzione delle immagini.

L'iconoclastia ( o iconoclasmo ) è un movimento politico-religioso che condanna la venerazione delle icone sacre ( iconolatria ) ritenendola una pratica simile all'idolatria.

Perché Leone III proibisce il culto delle icone sacre

Oltre a essere una scelta religiosa, l'iconoclastia è anche una decisione politica.

Con il divieto delle immagini sacre l'imperatore bizantino tenta di ridimensionare il potere politico dei monasteri, dove masse di persone si recano in pellegrinaggio.

La lotta iconoclasta

La comunità cristiana si spacca a metà sul divieto delle immagini sacre. Nel 731 la Chiesa condanna la scelta iconoclasta di Leone III.

Nel 787 anche il Concilio ecumenico di Nicea abbandona l'iconoclastia.

Tuttavia, negli anni successivi il divieto delle icone viene temporaneamente riadottato da diversi imperatori bizantini della dinastia isaurica.

Questo periodo storico dell'impero bizantino è conosciuto come lotta iconoclasta.

La lotta iconoclasta si conclude definitivamente nel 843 quando l'imperatrice Teodora dichiara nuovamente lecito il culto delle immagini sacre.

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