Continuismo

Il continuismo è una teoria storica costruita sull'ipotesi della continuità tra l'impero romano e i primi regni barbarici in Europa. Secondo i continuisti le invasioni barbariche non distruggono le strutture dell'impero romano. Dopo la caduta dell'impero romano, i regni barbarici conservano l'organizzazione economica e politica del mondo romano e, spesso, anche la classe buocratica dei funzionari romani. I barbari occupano prevalentemente le posizioni al vertice del potere e quelle militari di ogni ordine e grado. La presenza dei barbari nei ranghi militari è peraltro già una realtà consolidata dal III secolo d.C., molto tempo prima rispetto alla caduta dell'impero romano, al punto che lo stesso modo di combattere in battaglia delle legioni romane è ormai simile a quello delle popolazioni barbariche. Nel V secolo d.C. molti generali e imperatori romani sono barbari. Il predominio militare delle popolazioni nomadi barbariche non comporta però un predominio assoluto degli stessi anche nell'organizzazione politica dello stato e nelle attività di governo. Secondo la visione continuista la caduta dell'impero romano d'occidente nel 476 d.C. è soltanto una convenzione storica, adottata per separare la fine della storia antica e l'inizio del medioevo, ma la periodizzazione che ne deriva è priva di qualsiasi altra motivazione o significato storico oggettivo. Le genti romane e quelle barbare convivono da secoli insieme occupando classi sociali distinte. La differenza etnica-culturale tra romani e barbari scompare soltanto nel V al VI secolo, a seguito di un processo di fusione tra le popolazioni. I barbari assimilano progressivamente la cultura romana, rigettano le proprie antiche religioni e usanze per adottare i costumi e la religione cattolica romana. Secondo la visione continuista il processo di assimilazione dei valori romani da parte dei barbari non avvalora l'ipotesi storica ufficiale della fine della civiltà romana di occidente nel V secolo d.C. poiché questi sopravvivono anche nei primi regni barbarici. La vera discontinuità storica si verifica qualche secolo più tardi, nel VII-VIII secolo d.C., con l'espansione araba in Asia, in Africa e in Europa. Uno dei principali esponenti della teoria continuista è lo storico Henri Pirenne.