Monarchia romana
La monarchia romana è un periodo della storia di Roma che inizia nel VIII secolo a.C. e si conclude nel 509 a.C. con la cacciata dell'ultimo re di Roma. La monarchia romana si regge sulla ripartizione dei poteri in tre distinte istituzioni:
- Re. Il sovrano romano è il comandante dell'esercito (potere giudiziario), il sommo sacerdote (potere religioso) e il giudice supremo del popolo (potere giudiziario). La carica di re non è ereditaria. Alla morte del sovrano il suo successore viene nominato dal senato e dai comizi curiati.
- Senato. Il senato è l'assemblea collegiale composta dai membri dell'aristocrazia romana. Il senato ha il compito di approvare le decisioni del re e dei comizi curiati. Il senato è composto da 300 membri secondo la riforma di Servio Tullio. La sede dell'assemblea è nel Foro Romano.
- Comizi curiati. I comizi curiati sono i rappresentanti delle 30 ripartizioni della popolazione ( curie ). Ogni curia è formata da dieci gruppi gentilizi ( gentes ), ognuno dei quali può eleggere un senatore. Le curie si riuniscono nel Foro Romano per eleggere il nuovo re, approvare le proposte di legge e dichiarare guerra.
Secondo la leggenda di Roma sulla città regnano sette re ( Sette re di Roma ) a partire da Romolo, fondatore della città ( 21 aprile 753 a.C. ) e primo re di Roma. In realtà, è molto probabile che nella figura di Romolo siano riassunti molti capi tribù dell'età arcaica romana. Questa ipotesi è avvalorata anche dal lungo periodo storico di governo del primo re di Roma (753-673 a.C.). A Romolo seguono tre re di origine latina o sabina ( Numa Pompilio, Anco Marzio, Tullo Ostilio ) che regnano prevalentemente nel VII secolo a.C. ( 673-579 a.C. ). In questo momento storico la città conosce un periodo di rapida crescita demografica, l'espansione etrusca nel Lazio spinge molte popolazioni sabine a trovare rifugio a Roma. Gli ultimi tre re di Roma hanno, invece, una origine etrusca ( Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo ). Soltanto di questi ultimi tre re etruschi è possibile avere una conferma di veridicità storia. I re etruschi regnano nel VI secolo a.C. (578-510 a.C.) e sono il riflesso di un momento storico della massima espansione e influenza etrusca nel Lazio. L'ultimo re di Roma è il re etrusco Tarquinio il Superbo. Il regime despotico di Tarquinio il Superbo causa un malcontento popolare tale da causare la sua cacciata (509 a.C.) e la caduta della stessa monarchia romana e la nascita tra i romani di un profondo sentimento di avversione contro l'istituto monarchico che durerà per secoli. La rivolta romana contro Tarquinio il Superbo è associata alla progressiva fase di decadenza della civiltà etrusca che lascia sempre più spazio all'ascesa delle altre popolazione italiche. Secondo la tradizione Tarquinio il Superbo chiede aiuto al lucumone di Chiusi, il re Porsenna, per riconquistare la città ma quest'ultimo viene sconfitto dalla resistenza degli eroi romani Orazio Coclite e Muzio Scevola. Con la cacciata di Tarquinio il Superbo ( 509 a.C. ), ultimo re di Roma, si conclude la monarchia romana. Il potere viene distribuito tra le famiglie aristocratiche. Per evitare la possibilità di un ritorno alla monarchia gli aristocratici riformano le istituzioni romane tramite un ordinamento repubblicano. Ha così inizio la Repubblica romana.
La fine della monarchia romana potrebbe essere basata su fatti storici diversi rispetto a quelli narrati dalla tradizione e dalla leggenda di Roma. Pur essendo in declino l'egemonia degli etruschi è ancora molto forte nel Lazio. È quindi poco probabile che la cacciata leggendaria dei Tarquini coincida con la fine dell'egemonia etrusca su Roma. Secondo un'altra ricostruzione storica Tarquinio il Superbo non viene cacciato dai romani bensì fugge da Roma dopo la sconfitta subita dai romani contro gli etruschi del re Porsenna ( re etrusco di Chiusi ) quando quest'ultimo conquista o occupa la città di Roma. Tarquinio il Superbo si rifugia verso sud in una delle città alleate della lega latina, mentre Roma è costretta a pagare decime agli etruschi di Porsenna per molti anni. Gli aristocratici romani colgono l'occasione della fuga del re per ripristinare le istituzioni di rappresentanza e abolire la figura del sovrano, istituendo un nuovo ordinamento repubblicano.