William Petty

William Petty è un economista inglese del XVII secolo. Nasce a Romsey ( Hampshire ) nel 1623 e muore a Londra nel 1687 all'età di 64 anni. È uno dei fondatori della Royal Society ( 1662 ). Dopo aver studiato medicina, segue l'esercito inglese come medico anatomista in Irlanda, dove si occupa anche di problemi amministrativi e di studi topografici. Dalle sue esperienze come funzionario derivano i suoi contributi teorici alla scienza economica e alla statistica.

L'aritmetica politica e il metodo scientifico in economia

Nell'economia politica William Petty è noto soprattutto per la sua opera "Aritmetica politica", pubblicata soltanto pochi anni dopo la sua morte, dove sostiene la necessità di affrontare i problemi economici con metodo analitico. Nell'opera Petty concentra la propria attenzione sullo studio delle grandezze quantitative e numeriche dei fenomeni economici, elaborando diverse leggi economiche, come la divisione del lavoro e il processo di determinazione del prezzo di mercato.

il metodo induttivo nello studio dell'economia politica secondo William Petty

La critica al mercantilismo

Petty si distacca dal pensiero dominante mercantilista per adottare un metodo sperimentale scientifico, basato sull'osservazione e sulla misura dei fatti economici. Nel periodo storico in cui vive Petty, domina la teoria economica mercantilista che si incentra sulla necessità di una nazione di mantenere in attivo la propria bilancia commerciale. Secondo Petty, invece, la presenza della bilancia commerciale attiva è necessaria soltanto se consente di aumentare il livello della produzione nazionale del paese. Inoltre, Petty si mostra critico nei confronti della teoria del valore mercantilista, basata esclusivamente sulla domanda, ed elabora una propria teoria del valore, di tipo oggettivo e basata sul costo di produzione delle merci.

Petty come precursore della teoria classica

Pur essendo un uomo del Seicento, Petty è considerato un precursore della scuola classica, in quanto i suoi studi anticipano molti argomenti della teoria classica di fine Settecento. Ad esempio, Petty osserva la correlazione positiva tra la divisione del lavoro e la produttività, quanto più aumenta la divisione del lavoro e la specializzazione, tanto più aumenta la produzione. Inoltre, Petty costruisce una teoria della rendita simile a quella di Ricardo e intuisce il legame tra il valore e il lavoro.

La teoria del valore-lavoro

William Petty elabora una teoria del valore lavoro. Secondo l'autore, il lavoro è il fattore determinante del valore delle merci, mentre la terra ha minore importanza e la sua influenza può essere trascurata. William Petty cerca di trovare un'unità di misura del lavoro contenuto nel fattore terra, ma non riesce a trovarlo. Ad esempio, Petty tenta di spiegare il valore naturale del lavoro nel salario di sussistenza, ossia nei beni di sussistenza necessari al lavoratore e alla sua famiglia per vivere, ma non spiega il motivo in base al quale il salario dovrebbe tendere a questo livello.

la teoria valore-lavoro di William Petty

La teoria del valore lavoro di William Petty anticipa di circa un secolo molti elementi della teoria del valore lavoro della scuola classica. Negli studi di Petty si possono trovare anche altri elementi classici, come la divisione del lavoro, il sovrappiù e una teoria della rendita differenziale basata sulla vicinanza della terra al mercato di sbocco delle merci anziché sulla fertilità della terra.

Prezzi naturali, politici e correnti

La teoria del valore di Petty è approfondita nell'opera "Dialogue of Diamonds" pubblicata nel 1896, oltre due secolo dopo la morte dell'autore, in cui si delineano tre distinte entità di prezzi:

  • Prezzo naturale. È il costo di produzione delle merci, ciò che consente di acquisire la tecnologia, i fattori produttivi e di pagare il salario di sussistenza ai lavoratori. È il prezzo ottimale in quanto implica l'assenza di sprechi.
  • Prezzo politico. Questo prezzo include, oltre al prezzo naturale, anche i costi sociali delle istituzioni e dello Stato. È influenzato dalle logiche delle lobbies e dai residui del vecchio sistema feudale. Secondo Petty, quanto più è alta la differenza tra il prezzo politico e il prezzo naturale, tanto più è inefficiente il sistema economico.
  • Prezzo corrente. È il prezzo politico espresso in moneta. Il prezzo corrente è influenzato dalle forze di mercato. Secondo alcune tesi, in Petty è presente anche la consapevolezza della tendenza dei mercati verso l'oligopolio. In alcuni tratti dell'opera "Dialogue of Diamonds", Petty ipotizza la tendenza dei venditori di diamanti ad accordarsi per imporre sul mercato un prezzo di vendita più alto.

L'autore suggerisce di adottare politiche economiche che portino il prezzo corrente e politico verso il prezzo naturale, poiché quest'ultimo è l'unico ad assicurare la massima efficienza del sistema produttivo nazionale.

Il sovrappiù

Petty elabora il concetto di sovrappiù nell'opera "A Treatis of Taxes and Contributions" osservando la produzione agricola. Secondo Petty, la rendita della terra è il prodotto residuo del raccolto dopo aver tolto il costo del lavoro e del capitale iniziale ( semi ). Un agricoltore semina e lavora la terra, ottenendo in cambio un prodotto abbondante e più che sufficiente per sfamare l'intera sua famiglia, per ottenere altri semi da utilizzare nel processo produttivo successivo e per acquistare altri beni e manufatti. Inoltre, l'abbondanza di grano permette all'agricoltore di costruire una riserva alimentare per affrontare al meglio i periodi di scarsità.

Indipendentemente dalla merce prodotta ( grano o abiti ), quando le merci impiegano la stessa quantità di lavoro il sovrappiù dei settori economici è uguale, una volta dedotto il capitale iniziale e di sussistenza. Il valore residuo ottenuto ( rendita ) è identico.

L'autore considera la rendita agricola sia alla base dell'esistenza degli altri settori economici. Ad esempio, se 100 agricoltori riescono a produrre un raccolto in grado di nutrire 1000 famiglie, se il sistema economico è efficiente, circa 900 uomini dovrebbero essere impiegati in attività economiche extra-agricole. In tali circostanze la presenza della disoccupazione evidenzia uno spreco. Petty sottolinea anche il rischio di devianza sociale della disoccupazione, in quanto le persone non occupate sono costrette al furto o all'accattonaggio per far sopravvivere le proprie famiglie.

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note


  • La vita. La vita di William Petty è particolarmente movimentata, è un uomo di affari e di azione. Di umili origini, Petty è il figlio di un mercante di stoffe, si imbarca su un mercantile come mozzo all'età di tredici anni. A seguito di un incidente abbandona la vita in mare e si dedica agli studi in Francia, entrando nel Collegio dei Gesuiti di Coen. A Parigi inizia gli studi di anatomia e conosce Thomas Hobbes. Nel 1648 torna in Inghilterra e si laurea in medicina all'Università di Oxford, dove ottiene due anni dopo anche la cattedra di anatomia. Successivamente viene inviato in Irlanda come medico al seguito delle truppe inglesi e gli viene assegnato da Cromwell l'incarico di svolgere dei rilievi topografici per la divisione dei nuovi territori annessi tra i soldati inglesi e le varie lobby che supportano la spedizione militare. Probabilmente Petty approfitta dell'incarico per interesse personale e accumula una notevole ricchezza, diventando uno dei principali possidenti terrieri irlandesi. Le sue proprietà irlandesi diventano oggetto di diverse controversie legali.

Le teorie

  • Legge di Petty. Secondo Petty, lo sviluppo economico modifica progressivamente la struttura dell'occupazione di un paese a favore del settore terziario. Quanto più un paese registra tassi di crescita economica elevati, tanto più aumenta la percentuale di occupati nel settore dei servizi ( terziario ).
  • Teoria monetaria. Secondo Petty l'offerta di moneta si adegua automaticamente alla domanda di moneta ( commercio ) attraverso la variazione della velocità della circolazione monetaria. Petty supera la visione mercantilista della moneta. Utilizzando una metafora medica, l'autore considera la moneta come il grasso in un corpo umano, che non deve essere né scarso e né eccessivo. Petty riconosce il ruolo della moneta come riserva di valore e mezzo di scambio, ma auspica che non vi sia un eccessivo flusso monetario in entrata senza un'adeguata crescita occupazionale e produttiva del paese. La vera linfa vitale del sistema economico, secondo Petty, non è la quantità di moneta, bensì l'attività produttiva dell'agricoltura e della manifattura.
  • Teoria del valore. Nella teoria del valore, distingue il valore naturale della merce dal suo prezzo di scambio.

Altri pensieri di Petty

  • Anticipa il concetto di surplus che identifica nella rendita.
  • Secondo Petty il reddito nazionale eguaglia la spesa nazionale.
  • La spesa per i lavori pubblici consente di ridurre il problema della disoccupazione del lavoro.
  • La terra e il lavoro sono gli unici fattori di produzione. Nella sua teoria del valore Petty ricerca una parità tra lavoro e terra, in modo da poter esprimere il valore delle merci tramite uno solo dei due fattori. Tra questi, Petty preferisce l'unità di misura in lavoro.
  • Secondo Petty, la crescita demografica è un indicatore dello sviluppo economico e sociale, nonché della ricchezza di un paese.
  • Sostiene l'adozione di tasse proporzionali alla spesa anziche al reddito. Secondo Petty, la tassazione del consumo evita il fenomeno della doppia tassazione poiché il consumo non può essere colpito due volte e, indirettamente, si stimola la parsimonia e il risparmio.
  • In diverse tesi Petty difende i propri interessi personali. Ad esempio, propone l'istituzione di un catasto fondiario per l'esigenza personale di consolidare le sue proprietà terriere in Irlanda. Auspica la riforma del fisco per semplificare il calcolo dei tributi, ridurre gli sprechi di denaro pubblico e le controversie legali ed impedire gli abusi e l'eccessiva fiscalità da parte dei funzionari amministrativi, delle lobbies e dei burocrati.
  • Propone di rivedere il sistema di nomina regia degli amministratori del fisco, in quanto queste cariche pubbliche sono spesso occupate da uomini appartenenti a una lobby che ne tutelano gli interessi privati a danno della collettività, e di ridurre il loro compenso economico.

Critiche

  • Nella teoria del sovrappiù l'autore non approfondisce l'origine dei prezzi relativi delle merci. Petty misura il capitale iniziale ( semi ) e il lavoro ( beni di susstenza ) in termini di quantità di grano.
  • Nella teoria del valore si riscontrano problemi di circolarità logica. Se il prezzo di una merce è dato dai prezzi dei fattori, non è specificato da cosa dipendano questi ultimi.
  • La teoria del valore di Petty non è una vera e propria teoria del valore-lavoro, bensì una teoria del valore-lavoro-terra, poiché l'autore considera in egual modo sia la terra che il lavoro come determinanti del valore naturale delle merci.
  • Petty non analizza i problemi della distribuzione nel sistema economico. Nel suo periodo storico non è ancora ben definita la concezione della società suddivisa in classi sociali.

Varie

  • La maggior parte delle opere scritte da Petty sono pubblicate postume, ad eccezione del saggio "A Treatise of Taxes and Contributions" del 1662.
  • Il concetto di sovrappiù di Petty viene citato e ripreso da Karl Marx.
  • Karl Marx considera William Petty come il fondatore dell'economia politica.
  • Nel 1662 Petty entra a far parte della Royal Society che contribuisce a fondare.
  • I seguaci di Petty sono detti aritmetici politici. Tra questi si ricordano Charles Davenant e Gregory King.
  • Il metodo di Petty è la pietra miliare di un filone empirico di studio dei fatti economici che condurrà, tre secoli più tardi, all'elaborazione della curva di Phillips.

Bibliografia

  • "Trattato sulle tasse e i contributi" ( 1667 )
  • "Piccole note sulla moneta" ( 1682 )
  • "Saggio sullo sviluppo del genere umano" ( 1686 )
  • "Aritmetica politica" ( 1690 - postumo )
  • "Anatomia politica dell'Irlanda" ( 1691 - postumo )


Teoria economica classica


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