Letteratura italiana del Trecento

Il Trecento può essere considerato il secolo in cui si può dire che sia nata la vera e propria letteratura italiana. Fu in questo periodo che nasce la poesia di Dante, Petrarca e Boccaccio, quella poesia che, attraverso il suo linguaggio, è stata in grado di fare da elemento unificatore di un Paese diviso in molti contesti geografico-culturali. La letteratura italiana si esprime attraverso la poesia allegorico-didattica di Dante, la tradizione novellistica di Boccaccio e l'intellettualità di Petrarca. Accanto a loro continua anche la tradizione della letteratura religiosa con Passavanti, Santa Caterina da Siena, etc. Il trecento è anche un periodo storico della letteratura italiana in cui la tradizione classica è ancora fiorente. La letteratura latina è ancora fonte di grande interesse da parte degli scrittori italiani. Ricordiamo Zanobi da Strada, Giovanni del Virgilio, il gruppo del "cenacolo veronese", Ferreto de' Ferreti, e soprattutto il padovano Albertino Mussato ("Evidentia tragediarum Senecae", "Ecerinis"). In questo ambito sono molti anche i volgarizzamenti della letteratura latina classica (un esempio sono le traduzioni di Ovidio ad opera di Andrea Lancia). Altro capitolo della letteratura del trecento è la letteratura religiosa che si sviluppa in Umbria dove diversi autori riescono a coniugare l'impegno religioso e spirituale con la poesia.

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