Irving Fisher

Irving FisherIrving Fisher è un economista e statistico statunitense. Nasce a New York nel 1867. Al termine degli studi ottiene una cattedra di matematica all'Università di Yale e, successivamente, diventa professore di economia. Nel 1930 fonda la Società econometrica insieme a Roos e Frisch. Nel corso della vita ottiene diversi successi anche come uomo di affari. Partecipa attivamente al dibattito politico dei suoi tempi. È un convinto sostenitore della pace, del protezionismo e della stabilità monetaria. Muore a New York nel 1947.

Il pensiero economico di Fisher

Irving Fisher è uno dei principali esponenti della scuola neoclassica americana del primo novecento.

E' l'inventore dei numeri indice e un pioniere dell'econometria.

Nota. Come altri economisti contemporanei anche Fisher usa gli strumenti statistici e matematici per spiegare i fenomeni economici. In particolar modo con i numeri indice sui prezzi. È uno dei fondatori della Società econometrica. Irving Fisher è uno degli allievi del fisico della termodinamica Gibbs. Quindi, Fisher vanta un'ampia conoscenza della matematica.

L'economista fornisce un notevole contributo alla creazione di una teoria neoclassica del capitale e dell'interesse.

Secondo Fisher, il reddito è un flusso mentre il capitale è un fondo ottenuto scontando i flussi di reddito futuri con il tasso di interesse di mercato.

il pensiero economico di Irving Fisher

Fisher formula anche l'equazione degli scambi della teoria quantitativa della moneta.

PT = MV+M'V'

Dove P è il livello dei prezzi, T sono le transazioni delle attività economiche, M è la quantità di moneta circolante, V è la velocità di circolazione della moneta, M' è la quantità dei depositi bancari e V' e la velocità di circolazione dei depositi.

Nota. L'equazione degli scambi è probabilmente una delle formule più note dell'economia politica. Spesso è anche nota nella sua versione semplificata PT=MV. Su questa formula si basano diverse interpretazioni della politica monetaria. In particolar modo l'idea che una variazione della quantità di moneta M si scarichi interamente su un rialzo dei prezzi P, essendo le transazioni T e la velocità di circolazione V della moneta dei fattori costanti.

Fisher descrive le preferenze individuali dei consumatori con le curve di indifferenza, in modo simile ma indipendente da Edgeworth.

Dal punto di vista della politica economica, Irving Fisher è un sostenitore delle politiche monetarie finalizzate alla stabilizzazione della moneta.

Nota. Gli studi di Irving Fisher non riscuotono successo tra i suoi contemporanei. Schumpeter considera Irving Fisher uno dei più grandi economisti americani in anticipo rispetto ai tempi. Tuttavia, spesso è osteggiato dalla comunità scientifica ed economica. La sua reputazione come economista viene distrutta quando, poco prima della crisi del 1929, dichiara pubblicamente che i corsi azionari hanno raggiunto la massima stabilità. I suoi studi sono però riveduti e ampiamente rivalutati dopo la sua morte.

La teoria dell'interesse

Fisher elabora una teoria dell'interesse unita alla teoria del valore e della distribuzione.

Secondo Fisher il saggio di interesse reale e il saggio di interesse monetario sono concetti differenti.

  • Il saggio di interesse monetario o nominale ( rn ) è uguale al saggio di interesse reale ( rr ) più il tasso di inflazione attesa dei prezzi ( equazione di Fisher ).

    rn=rrp

  • Il saggio di interesse reale ( rr ) è determinato dall'equilibrio tra la domanda e l'offerta dei fondi monetari ( relazione di Fisher )

La relazione di Fisher

Il tasso di interesse reale è determinato dall'equilibrio di mercato tra domanda e offerta di moneta

  • L'offerta di moneta è determinata dalle preferenze intertemporali delle famiglie e dai saggi marginali di sostituzione tra beni presenti e futuri.
  • La domanda di moneta è determinata dalla capacità tecnologica delle imprese di trasformare i beni presenti in beni futuri.

E' ancora oggi la teoria dell'interesse prevalente nella letteratura neoclassica.

Nota. Nella costruzione della sua teoria dell'interesse Irving Fisher riprende alcune intuizioni di Bohm-Bawerk. Tuttavia, si oppone all'idea che l'attesa accresca il prodotto. La teoria dell'interesse di Fisher si basa prevalentemente sull'impazienza (preferenze intertemporali) e sulle opportunità di investimento.

Le opere di Fisher

  • Indagini matematiche sulla teoria del valore e dei prezzi ( 1892 )
    Mathematical Investigations in the Theory of Valure
    Nella sua tesi di dottorato Irving Fisher elabora un sistema di equazioni per individuare le condizioni dell'equilibrio economico generale tramite il calcolo vettoriale. Il sistema è alternativo a quello di Walras. Ipotizza delle analogie tra l'equilibrio economico di un sistema economico e la termodinamica. Il modello di equilibrio economico generale di Fisher trascura i problemi dell'offerta e non include il capitale e l'interesse. Lo studio dell'equlibrio parziale del prezzo è invece molto simile a quello di Marshall.
  • Prezzo e interesse (1896)
    Appreciation and Interest
    Irving Fisher approfondisce lo studio del capitale e dell'interesse.
  • La natura del capitale e del reddito (1906)
    The Nature of Capital and Income
    In quest'opera Fisher considera il reddito come flusso e il capitale come fondo valore. In particolar modo, il reddito è visto interamente come un consumo che include anche i servizi e i beni durevoli.
  • Il saggio di interesse (1907)
    The Rate of Interest
    In quest'opera Fisher descrive la sua teoria sulla determinazione dei tassi di interesse.
  • Il potere di acquisto della moneta (1911)
    The Purchasing Power of Money
    In quest'opera Fisher formula l'equazione dello scambio PT=MV+M'V' anche nota come equazione quantitativa. Dove P è il prezzo, T sono le transazioni delle attività economiche, M è la quantità di moneta circolante, M' sono i depositi bancari, V è la velocità di circolazione della moneta e V' è la velocità di circolazione dei depositi bancari. È probabilmente una delle formule più note dell'economia politica. Su questa formula si sviluppano diverse interpretazioni, spesso contrastanti, tra le quali il monetarismo degli anni '60 di Milton Friedman (scuola monetarista).
  • La costruzione dei numeri indici (1920)
    Fornisce un contributo economico e statistico nel calcolo dei numeri indice dei prezzi.
  • Sulla misura dell'utilità cardinale (1927)
    Formula una critica alla misurazione quantitativa dell'utilità come grandezza psichica.
  • La teoria dell'interesse (1930)
    Theory of Interest
    È l'ampliamento e la revisione dell'opera "Il saggio di interesse" scritta da Fisher nel 1907. L'autore conferma la sua teoria del risparmio e dell'interesse. Fisher rivede la sua opera per rispondere alle critiche avanzate dagli altri economisti. Sottolinea la presenza di due fattori nella determinazione del tasso di interesse: l'impazienza (allocazione intertemporale del reddito) e l'opportunità di investimento (saggio di rendimento sui costi). Fisher introduce il concetto di preferenza intertemporale in cui il soggetto scambia il consumo presente con il consumo futuro, ottenendo in cambio una ricompensa (interesse) per l'impazienza. Questo permette a Fisher di non considerare il capitale come un fattore produttivo da includere nella funzione di produzione, né come costo di produzione, sfuggendo alle critiche rivolte alla teoria neoclassica del capitale. Sotto molti aspetti la teoria fisheriana del risparmio e dell'interesse anticipa la teoria del ciclo vitale di Keynes. La teoria fisheriana del risparmio individuale è ancora oggi la teoria prevalente nella letteratura neoclassica.
  • Esplosioni e depressioni (1932)
  • Moneta 100% (1935)

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