Via del Mandrione

Via del Mandrione è una via di Roma del quartiere Tuscolano che congiunge la via Casilina con la via Tuscolana. Il toponimo di via del Mandrione deriva dalla mandria o, per essere precisi, dal luogo in cui si trova una grande mandria ( "mandrione" ) di bestiame di allevamento. La strada costeggia l'acquedotto Felice, realizzato nel 1585 da papa Sisto V, che caratterizza il paesaggio e la storia della zona ( vedi foto ). Dopo il bombardamento di San Lorenzo del 1943, gli archi dell'acquedotto Felice sono utilizzati dalla popolazione sfollata per costruire delle baracche e delle abitazioni di fortuna. L'acqua dell'acquedotto è potabile, gli archi riparano dal freddo e dell'intemperie e la terra antistante può essere utilizzata per creare dei piccoli orti. Negli anni '50 la zona è una baraccopoli e uno dei simboli della miseria e del degrado sociale in cui versa gran parte della popolazione romana. Il luogo viene ritratto anche dalle opere di Pasolini. Il dramma umano sullo sfondo dell'acquedotto rinascimentale, nelle immediate vicinanze della ferrovia, è spesso utilizzato come scenografia cinematografica degli ambienti popolari e delle borgate romane in diversi film del dopoguerra. Negli anni '70 l'area viene riqualificata con interventi pubblici, facendola risollevare dal degrado e favorendo la nascita di officine, campi sportivi e villini. Alle famiglie indigenti sono assegnate abitazioni tramite i piani di edilizia popolare. La baraccopoli sorta del dopoguerra viene, infine, abbattuta per impedire la rioccupazione da parte di altri abitanti. Grazie alla sua storia la via è rimasta lontana e protetta dall'urbanizzazione delle aree vicine, rendendola oggi uno dei luoghi più caratteristici della zona, il cui patrimonio storico, paesaggistico e culturale è tutelato dalle associazioni e dagli enti pubblici. Pur avendo una strada stretta, per molti anni Via del Mandrione è utilizzata dal traffico veicolare come via di collegamento rapido tra la via Casilina con la via Tuscolana. Via del Mandrione è collegata alla via Casilina Vecchia e, tramite il vicolo del Mandrione, alla via Casilina moderna. Oltre a terminare direttamente su via Tuscolana, la via è collegata ai quartieri della Tuscolana anche tramite via della Marrana e via di Porta Furba. Verso la fine del XX secolo anche la circolazione stradale è stata oggetto di un piano di regolamentazione.