Via di Porta Furba

Via di Porta Furba è una via di Roma del quartiere Tuscolano. La via inizia da un incrocio sulla via Tuscolana e arriva fino a via degli Angeli dove si congiunge con via di Torpignattara. Il toponimo di via di Porta Furba ha origine dalla fornice sull'acquedotto Felice, una porta di passaggio realizzata nel XVI secolo ( 1585 ) dal papa Sisto V per consentire il transito dei passanti e dei carri tra le vie consolari. La fornice è conosciuta anche come Porta Furba. Il nome "Furba" dovrebbe derivare da una storpiatura popolare di Forma Urbis, "forma" è il nome degli acquedotti in epoca medioevale, oppure dagli agguati ai passanti da parte dei briganti e ladri, in latino detti "fur". L'arcata di Porta Furba è perfettamente orientata verso Monte Cavo, oggi non più visibile dalla porta in conseguenza dell'urbanizzazione dell'area. Lungo la via di Porta Furba corrono paralleli due acquedotti: l'acquedotto Claudio e l'acquedotto Felice. Dell'acquedotto Claudio è ancora visibile un breve tratto di circa 200 metri. I ruderi dei due acquedotti sono ben visibili dalle foto satellitari dall'alto ( vedi foto ). Nei pressi della porta si può trovare anche un'antica fontana rinascimentale del 1585, detta "fontana di Porta Furba" o anticamente anche "fontana bella". La fontana viene realizzata dal papa Sisto V contemporaneamente all'acquedotto Felice e alla fornice di Porta Furba. La fontana è caratterizzata da un mascherone alato da cui fuoriesce l'acqua e di versa in una conchiglia, da cui poi fuoriesce per versarsi in una vasca. La fontana di Porta Furba viene successivamente ristrutturata e ampliata nel 1733 dal papa Clemente XII. Per questa ragione la fontana è anche conosciuta come fontana di Clemente XII. Oggi via di Porta Furba è una delle vie di collegamento stradale tra la Tuscolana e la Casilina tramite via di Torpignattara e via del Mandrione. Via di Porta Furba è attraversata dalle intersezioni soprelevate di via del Mandrione e della rete ferroviaria della capitale verso sud.