Legge di Gresham

La legge di Gresham prende il nome dall'agente finanziario inglese del sedicesimo secolo, Sir Thomas Gresham, che per primo la descrive. Secondo la legge di Gresham la moneta cattiva scaccia la moneta buona. Se in una economia nazionale circolano due monete con il medesimo valore nominale ma con valore intrinseco diverso, ad esempio una moneta in metallo semplice e una moneta con contenuto d'oro, aventi entrambe lo stesso valore nominali, quella con valore intrinseco maggiore viene tesaurizzata, fusa o utilizzata per gli scambi con l'estero. La moneta cattiva con valore intrinseco inferiore, invece, è utilizzata per i pagamenti correnti. Dopo pochi anni la moneta buona scompare del tutto dalla circolazione, essendo completamente tesaurizzata o spesa all'estero, mentre resta in circolazione soltanto la moneta cattiva. La legge di Gresham descrive il fallimento dei sistemi bimetallici dell'epoca. In questi sistemi la parità tra oro e argento è fissato dallo Stato in modo fisso senza tenere in conto delle fluttuazioni del valore di mercato. Un fenomeno particolarmente importante nel sedicesimo secolo, quando il grande afflusso di oro dalle Americhe modifica rapidamente il valore dei metalli.

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note


  • Legge di Copernicus-Gresham-Oresme. Nel XIX secolo la legge prende il nome da Thomas Gresham, un consigliere economico del governo inglese, che la descrive nel 1558. Successivamente a questa attribuzione sono emersi contributi antecedenti che fanno risalire la legge al Tractatus de Monetis di Nicolò Copernico del 1519 e a molti cenni sul fenomeno monetario pubblicati da Nicolas de Oresme nel XIV secolo. Per questa ragione la legge di Gresham è anche conosciuta come legge di Copernicus-Gresham-Oresme.

Mercantilismo


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