Le regole di Palmer ( Palmer's Rule )
Le Palmer's Rule sono regole di politica monetaria e valutaria seguite dalla Banca d'Inghilterra ( Bank of England ) a partire dal 1827.
Prendono il nome da John Horsley Palmer, il direttore della Banca centrale inglese negli anni Venti del XIX secolo.
Con l'adozione delle Palmer's Rule la Banca d'Inghilterra abbandona le vecchie politiche antibullioniste per seguire quelle bullioniste della Scuola metallica ( Currency School ).
Il funzionamento delle Palmer's Rule
Si tratta di un meccanismo automatico di aggiustamento dell'offerta monetaria alle fluttazioni economiche.
Seguendo i dettami della Scuola metallista, la Banca d'Inghilterra gestisce una riserva aurea a copertura delle passività ( moneta circolante, banconote, depositi, ecc. ).
In condizioni di stabilità monetaria, quando l'offerta di moneta soddisfa la domanda di moneta per le transazioni e il tasso di cambio è stabile, la Banca d'Inghilterra copre le passività per 1/3 con la riserva aurea e per 2/3 con titoli.
La convertibilità della sterlina in oro. Nel 1821 il Regno Unito ha ripristinato la convertibilità in oro della valuta ( sterlina ). È quindi possibile per i mercanti recarsi alla Banca centrale e cambiare un ammontare di sterline in oro per pagare l'acquisto delle merci estere.
Se il tasso di cambio peggiora, fuoriesce oro e la Banca riduce le passività ( banconote + depositi ) nella stessa proporzione della riserva aurea, provocando così una restrizione monetaria sulla domanda interna.
Quando la Banca riduce le passività nella stessa misura della riserva aurea, il rapporto di copertura in oro non è più pari a 1/3 ma inferiore.
In questo modo, in presenza di una fluttazione economica negativa si ottiene una restrizione monetaria più contenuta, senza causare una spinta deflazionistica sui prezzi dei prodotti interni.
La critica della scuola metallista
Pur essendo basate sui principi della scuola metallista, le regole di Palmer non soddisfano appieno la linea della Currency School e ricevono diverse critiche dagli stessi metallisti.
La Banca d'Inghilterra considera la moneta come la somma del circolante ( monete metalliche e banconote ) e dei depositi bancari.
Viceversa, secondo i metallisti la moneta è composta soltanto dal circolante ( currency ) ossia dalle banconote e dalle monete metalliche.
Quando la Banca d'Inghilterra riduce le passività, tende a diminuire soprattutto i depositi bancari, mentre varia in misura minore il circolante.
Pertanto, si verifica una variazione nella composizione della moneta a favore del circolante.
Secondo i metallisti questo meccanismo attenua la fluttuazione metallica perché il circolante resta quasi invariato.
Per produrre effetti reali l'oscillazione delle riserve auree dovrebbe scaricarsi esclusivamente e nella stessa misura sulle banconote circolanti, senza intaccare i depositi.
Inoltre, le Regole di Palmer non smorzano le fluttuazioni del ciclo economico ( effetto anti-ciclico ) come auspicano i metallisti. Al contrario, hanno un effetto pro-ciclico.
Nei periodi di crescita economica la Banca centrale adegua l'offerta di moneta alla domanda, alimentando così l'inflazione e la speculazione.
Successivamente, al sopraggiungere della recessione la Banca centrale deve attuare una drastica stretta monetaria che, il più delle volte, peggiora la crisi economica.