La teoria del valore-utilità di Bentham

Jeremy Bentham introduce i fondamenti della teoria del valore-utilità. Secondo Bentham, la ricchezza e il valore sono strettamente legati tra loro. Un bene entra a far parte della ricchezza soltanto se ha valore. Il filosofo considera il valore come l'unità di misura dell'utilità. Se un bene non produce utilità, allora non ha valore d'uso e non può esservi alcun valore di scambio.

La critica di Adam Smith alla teoria valore

Nel formulare la sua teoria, Bentham cerca di rispondere alle critiche di Adam Smith sul valore-utilità. Secondo Adam Smith, il valore è distinto dall'utilità. Per sostenere questa idea l'economista scozzese espone l'esempio dell'acqua e dei diamanti.

L'acqua ha un valore d'uso enorme per l'uomo ma non ha alcun valore di scambio. Viceversa, i diamanti non hanno un valore d'uso ma hanno un grande valore di scambio. Ne consegue che, secondo l'economista scozzese, il valore di scambio delle merci non è in relazione con l'utilità.

La risposta di Bentham alla critica di Adam Smith

Bentham riparte da questa considerazione critica di Adam Smith per trovare una soluzione logica e avvalorare la teoria valore-utilità.

Secondo Bentham, l'acqua non ha valore d'uso quando è in sovrappiù rispetto ai bisogni. Se l'acqua è disponibile in grande quantità, oltre il bisogno fisiologico della persona, questa perde il suo valore d'uso e, quindi, è corretto che non abbia alcun valore di scambio. Il sovrappiù d'acqua non ha alcun valore d'uso.

Viceversa, se la quantità d'acqua è scarsa e insufficiente rispetto ai bisogni umani, il suo valore d'uso si accresce e aumenta anche il suo valore di scambio. In questo caso non c'è alcun sovrappiù ma, al contrario, si presenta una situazione di scarsità.

Secondo Bentham è la scarsità del bene a determinare il valore d'uso del bene. Se il bene è scarso rispetto ai bisogni, ha un valore d'uso ( utilità ) e, quindi, un valore di scambio sul mercato.

In conclusione, non è l'utilità totale a determinare il valore di scambio del bene, come ipotizza Smith. Il valore è determinato dall'utilità derivante da un piccolo incremento della quantità disponibile del bene ( utilità marginale ).

Da Bentham alla scuola neoclassica

La teoria del valore-utilità di Jeremy Bentham viene ripresa successivamente dalla scuola neoclassica marginalista, di cui Bentham è un precursore, per elaborare una teoria del valore basata sull'utilità marginale.

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