Funzione del manager
Con l'evoluzione delle società di capitale la proprietà dell'impresa e il governo d'impresa iniziano progressivamente a scindersi in due aspetti separati. L'imprenditore Self-Made Man viene sostituito con la figura del manager professionista. Nelle grandi e medie imprese il manager prende le decisioni per l'impresa senza essere in possesso di alcuna quota di proprietà del capitale dell'impresa stessa. Il manager è una figura a metà strada tra il lavoratore dipendente e l'imprenditore. Un manager riceve una retribuzione fissa ed una variabile in funzione dei risultati raggiunti dall'impresa. I top-manager sono assunti direttamente dai proprietari dell'impresa e da questi possono essere licenziati sulla base degli accordi contrattuali. L'insieme dei manager costituisce il management. Per comprendere le funzioni del manager è opportuno distinguere il manager in senso generale dal top-manager. Oltre al top manager (il vertice aziendale) si parla di manager anche per ruoli inferiori (es. direttori, capi-servizio, quadri ecc.). Questi ultimi, pur essendo ruoli avendo responsabilità superiori a quelle di un normale lavoratore, non hanno però potere di governo d'impresa del top-manager ma soltanto un potere di gestione. Il manager (top manager) assume una particolare importanza nelle società in cui il capitale è disperso in un gran numero di azionisti (cd public company). In queste condizioni la proprietà del capitale non riesce ad esprimersi con facilità sulla vita o sulle strategie d'impresa. La guida dell'impresa è delegata al top-manager a cui sono affidati poteri quasi assoluti. Periodicamente il top-manager presenta ai proprietari del capitale (azionisti) il rendiconto economico dell'impresa. Nelle public company la separazione della proprietà del capitale con il capitale d'impresa è netta. La figura del top-manager può essere presente anche nelle medie e grandi imprese con proprietà del capitale accentrato. Tuttavia, in questi ultimi casi è più facile per i proprietari del capitale influenzare le strategie e le scelte d'impresa, riducendo notevolmente il potere del top-manager a cui è affidata l'impresa. Ciò avviene, ad esempio, nelle grandi industrie in cui il capitale di controllo dell'impresa è detenuto da singole famiglie o persone.