Evasione fiscale in Italia
L'evasione fiscale in Italia è stimata al 17% del PIL secondo l'Istat, il dato si riferisce al periodo 2006, tuttavia altre fonti di studio la collocano l'economia sommersa italiana oltre il 25%. Il fenomeno dell'evasione fiscale è particolarmente diffuso nei paesi europei meridionali come l'Italia, la Spagna e il Portogallo, la Grecia, ma anche in alcuni paesi del centro-nord europeo come il Belgio. A differenza degli altri dati statistici l'evasione fiscale, a causa della sua stessa peculiarità, non può essere misurata in modo certo, rendendo difficoltoso comparare in modo omogeneo i dati raccolti nel corso del tempo. La percentuale dell'evasione fiscale varia a seconda della tipologia dei contribuenti e del tributo in questione. Ad esempio, l'evasione fiscale dell'imposta sui redditi è inferiore al 10% per i lavoratori autonomi, al 27% per le società e può arrivare anche al 60% per le ditte individuali e i lavoratori autonomi (studio Bernardi-Bernasconi - anni '90). Il differente dato sull'evasione fiscale riflette le possibilità offerte ai diversi contribuenti di evadere i tributi, tale possibilità viene praticamente eliminata sul reddito dei lavoratori dipendenti con la trattenuta alla fonte, viceversa le possibilità di evasione si ampliano nel mondo delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite le vendite in nero, le prestazioni senza fattura e le false fatturazioni.
Aggiornamento. In un intervento alla Camera del 15 giugno 2012 il presidente della Corte dei Conti stima l'evasione fiscale in Italia al 18% del PIL. In termini percentuali l'Italia è il secondo paese europeo per evasione fiscale dopo la Grecia.