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Storia del computer

Storia del computer. C'era un tempo in cui il computer era considerato una calcolatrice evoluta. Era conosciuto con il nome di calcolatore o di elaboratore elettronico. I primi calcolatori erano utilizzati per scopi scientifici e rappresentavano una possibilità esclusiva per grandi aziende o enti di ricerca. Grazie all'evoluzione della tecnologia e dell'elettronica il computer ha saputo soddisfare sempre più le necessità industriali di automazione a costi più bassi. Dai grandi mainframe si passò ai calcolatori da tavolo, fino a giungere agli home computer ed ai personal computer. I primi computer avevano il compito di svolgere quelle attività a carattere ripetitivo sostituendosi al lavoro umano, in particolar modo nelle operazioni semplici, ripetitive e poco intelligenti. Una operazione complessa viene suddivisa in una serie di operazioni semplici da elaborare in modo sequenziale in una unità di calcolo. Nonostante la somiglianza tra i nomi, tra calcolatore e calcolatrice emergono molte differenze. Il calcolatore è una macchina programmabile dall'utente, mentre una calcolatrice si limita ad eseguire singole operazioni matematiche o brevi programmi predefiniti dal costruttore. Inizialmente, la "programmazione" degli elaboratori elettronici avvenne in codice macchina (il linguaggio del computer) per poi passare a forme più semplificate e vicine al linguaggio dell'uomo, come ad esempio il linguaggio di programmazione Fortran, Cobol, Basic, RPG, ecc. Il computer come macchina programmabile non deve però essere confuso con quello di macchina senziente. L'elaboratore può eseguire la programmazione impostata dall'uomo ma non può contribuire alla sua programmazione, se non entro certi limiti. In futuro, grazie agli studi sull'intelligenza artificiale (Ia) gli elaboratori potranno gestire eventi complessi anche quelli non previsti inizialmente dal programmatore.

Dal pallottoliere al personal computer

Il primo strumento di calcolo della storia è il pallottoliere. Compare in Cina nel VII secolo avanti Cristo. Gli antichi romani, invece, utilizzano abitualmente l'abaco. Per poter parlare di macchina da calcolo occorre però aspettare il XVII secolo quando Pascal inventa il primo calcolatore meccanico della storia. La macchina di Pascal (addizionatore meccanico) è in grado di compiere le addizioni tramite un complesso sistema di ingranaggi. Successivamente viene migliorata nella macchina moltiplicatrice. Verso la fine del '800 le macchine calcolatrici possono svolgere anche le divisioni ma il loro impiego pratico è ancora limitato. Le macchine a calcolo meccanico sono prive di memoria, non sono programmabili e possono svolgere una operazione alla volta. Fa eccezione il modello di macchina sviluppato nel 1822 dal matematico Charles Babbage. La macchina di Babbage è dotata di memoria ed è in grado di svolgere operazioni multiple. La macchina di Babbage è anche la base su cui si sviluppano gran parte degli studi nel corso del Novecento e che portano alla realizzazione dei calcolatori evoluti degli anni '30. Si tratta, però, sempre di calcolatori meccanici poco pratici da utilizzare. Soltanto con l'introduzione dei meccanismi elettromagnetici ed elettrici il settore assume importanza. Il primo elaboratore elettrico della storia è il MARK I - un calcolatore elettrico realizzato nel 1944. Si tratta di una macchina colossale, grande quasi come un appartamento ed in grado di svolgere dieci operazioni in un secondo. Per l'epoca è un grande risultato. Negli anni '50 viene introdotta la programmazione degli elaboratori. Da questo momento in poi i calcolatori possono essere programmati per svolgere operazioni diverse senza l'intervento di un operatore e senza dover essere riprogettati ogni volta. La macchina esegue sequenzialmente le operazioni scritte nel programma. Sempre negli anni '50 ha luogo un'altra grande innovazione, i transitor, la cui applicazione nel settore dell'elettronica consente di ottenere elaboratori elettronici di dimensioni più ridotte, senza eccessiva dispersione di calore e dalla maggiore potenza di calcolo. Negli anni '70 i transitor sono sostituiti dai circuiti integrati che riducono ulteriormente le dimensioni dei computer ed aumentano la potenza di calcolo in modo esponenziale. Si arriva così alla rapida diffusione degli elaboratori elettronici per uso aziendale degli anni '70 e alla diffusione degli home computer degli anni '80. Il resto della storia lo stiamo vivendo giorno dopo giorno, con computer sempre più piccoli e sempre più potenti, venduti ad un prezzo uguale a quello di qualsiasi elettrodomestico.

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